Riassetto Pirelli, Brembo cede sul mercato il 5,8%

Bombassei esce dal capitale dopo una lunga alleanza con Tronchetti. Sfuma il polo dei componenti

Riassetto Pirelli, Brembo cede sul mercato il 5,8%
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Esce di scena un membro del cosiddetto nocciolo italiano in Pirelli. A mercati chiusi, infatti, è arrivato l'annuncio da parte di Brembo che ha deciso di vendere (con una procedura di accelerated bookbuilding a investitori istituzionali) la sua partecipazione di 55.800.000 azioni ordinarie (il 5,58% del capitale) del gruppo degli pneumatici. Ai corsi di ieri, e considerando un probabile piccolo sconto, l'incasso dovrebbe aggirarsi intorno ai 290 milioni di euro. Tra i soci dal 2020, il gruppo fondato dal patron Alberto Bombassei (in foto) si è via via rafforzato nel capitale fino ad arrivare alla quota detenuta fino a ieri. Una mossa che aveva una duplice valenza: da una parte, infatti, l'alleanza voleva costituire un argine italiano (insieme alla Mtp di Marco Tronchetti Provera) contro le mire cinesi di arrivare a un controllo sempre maggiore in Pirelli; dall'altra, invece, si è sempre lasciata aperta la porta allo sviluppo di progetti congiunti fino a non escludere l'idea di costruire, in prospettiva, un polo italiano d'eccellenza della componentistica auto. Del resto, negli anni, tanto indiscrezioni giornalistiche quanto le analisi di alcuni analisti avevano osservato una certa contiguità e potenzialità di sinergie tra un gruppo che si occupa di pneumatici e un altro specializzato nei freni.

Le vicende degli ultimi anni, con l'intervento del governo italiano con il golden power a limitare le mire cinesi prima, e il ridimensionamento nell'azionariato di Pechino con l'addio di Silk Road Fund la scorsa primavera, hanno fatto venire meno la necessità di costruire un'alleanza nazionale. Oggi, infatti, Mtp-Camfin che fa capo a Tronchetti si è rafforzata al 22,8% e grazie alle prescrizioni del golden power ha in mano tutte le decisioni strategiche del gruppo, nonostante i cinesi di Sinochem siano ancora i primi azionisti con il 37% delle quote. Mentre per quanto riguarda il ventilato progetto di una futura e possibile fusione, questo non ha mai trovato i presupposti per poter approfondire il discorso.

Ora, da una parte, Brembo - che ha trasferito la sede legale in Olanda per facilitare le acquisizioni - è possibile che investirà almeno parte delle risorse per lo shopping o, comunque, per potenziare il suo apparato produttivo.

Dall'altra, Pirelli - che non commenta ufficialmente - affronterà l'addio di Brembo senza particolari preoccupazioni, avendo ormai da tempo sistemato le questioni che facevano temere per la sua indipendenza e gli asset strategici di cui dispone.

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