Nonostante le tensioni, il governo ha approvato il decreto di legge delega sulla riforma fiscale che in dieci articoli revisionano l'intero sistema. I punti principali riguardano l’intervento sull’Irpef e sul catasto, la ridefinizione dell’Ires che dovrebbe accogliere al suo interno anche l’Irap. Oltre a questo, anche la riforma dell'Iva e la razionalizzazione di detrazioni e deduzioni. Proprio la "rimodulazione" del catasto ha creato malumori nella Lega che ha abbandonato il Cdm, non impedendo però al governo di tirar dritto e votare il via libera.
Draghi: "Passaggio sarà graduale"
"Questa è una legge delega, molto generale che andrà riempita dai contenuti. I decreti delegati ulteriori momenti di confronti da altri consigli dei ministri. Purtroppo o per fortuna il processo non è così semplice e ci vorranno 18 mesi: bisognerà formare una commissione che lavorerà con il ministro franco al Mef", ha affermato Draghi durante la conferenza stampa, che ha sottolineato cosa accadrà alla riforma del catasto che, come abbiamo trattato, ha visto la Lega abbandonare il CdM. "Mi preme chiarire una questione immediatamente: la riformulazione del catasto. Il governo si impegna ad accatastare tutto quello che non lo è. procederà anche la revisione delle rendite rispetto a quanto prevede il mercato ma le rendite restano invariate, nessuno pagherà di più o di meno. Non cambia assolutamente l'imposizione fiscale su case e terreni, sono due decisioni completamente diverse. Nella legge delega è previsto che l'accertamento delle rendite avverrà in questo periodo e se ne riparlerà nel 2026", sottolinea il premier.
Franco: "Sistema più efficiente"
Subito dopo l'intervento di Draghi, ha preso la parola il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Daniele Franco, che ha spiegato i punti principali della bozza sulla legge delega. "La riforma è opportunità per muovere verso un sistema più efficiente e meno distorsivo". Andando a sviscerare gli articoli, il ministro sottolinea che l'aspetto procedurale avrà durata 18 mesi e i principi cardine del lavoro che verrà svolto riguardano l'esigenza di stimolare la crescita economica con riduzione carico fiscale sui fattori della produzione. Il secondo principio cardine, invece, sarà la semplificazione del sistema fiscale e l'eliminazione dei micro-tributi. Il terzo criterio riguarda la progressività del sistema, "uno dei perni del nostro sistema fiscale".
Al quarto punto c'è il contrasto ad evasione ed elusione fiscale, "problema non nuovo in Italia", sottolinea Franco. Capitolo Irpef: ci si muoverà verso il completamento del sistema duale che distungue tra tassazione proporzionale uniforme e una progressiva. Per i redditi da capitale tassazione proporzionale che dovrà muovere verso un'unica aliquota, per i redditi da lavoro riduzione tendenziale aliquote effettive sia medie che marginali. "Si vuole ridurre gradualmente il cuneo fiscale sul lavoro, elevato in Italia e di 5 punti superiore rispetto a paesi europei e 11 punti superiore rispetto a Paesi Ocse".
Cosa succede con le altre tasse
Tassazione reddito di impresa: l'Ires verrà semplificata con meno adempimenti mentre l'Iva sarà razionalizzata con una struttura imposta. "Anche qui - sottolinea Franco -un ripensamento di questa struttura volta a semplificare gestione tributo ed eliminare evasione (oltre 30 miliardi l'anno) ed elusione. Sulle accise, c'è esigenza di contrastare riscaldamento globale. L'Irap si prevede che venga gradualmente superata che può avere luogo con assorbimento gettito Iva o reperendo altre coperture. Imposte locali: linee guida su due aspetti specifici, la sostituzione delle addizionali regionali e comunali con sovraimposte per semplificare oneri di gestione per sostituti di imposta. L'Imu per gli immobili ad uso produttivo in futuro, gradualmente, affluirà ai Comuni. Tutta l'Imu andrà verso gli enti locali.
Cosa si attende dalla riforma
La riforma nasce anche e soprattutto per la riduzione del carico fiscale sui redditi da lavoro: ecco perché è ipotizzabile una terza aliquota Irpef del 38% come primo intervento. L'Irap, invece, dovrebbe accorparsi all'Ires in ottica semplificazione. La bozza della legge delega, poi, avrà come obiettivo la revisione delle aliquote medie Irpef, anche al fine di agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani e del secondo percettore di redditi.
Come riportato da informazionefiscale, il testo della delega sulla riforma fiscale fisserà i tasselli per ridurre il salto d’aliquota per i redditi da 28mila a 55mila euro (attualmente tassati al 38%), 11 punti in più rispetto allo scaglione precedente per i quali l’Irpef dovuta si assestava al 27%- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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