Cambiano, dopo 12 anni, le frequenze del digitale terrestre. Il passaggio definitivo (switch-off) al Dvb-T2 è fissato per giugno 2022. Ma il primo step, che vedrà l'abbandono dell'Mpeg2, è però alle porte: dal 1 settembre si passa alla codifica MPEG4 (Moving Picture Experts Group), quella attualmente utilizzata solo dai canali HD (dal 500 in su). Mentre dal giugno del '22 verrà introdotto il nuovo standard digitale Dvb-T2 (o HEVC, High Efficiency Video Coding) che assicura una maggior qualità alle immagini e, inoltre, permette anche di assegnare più spazio alle frequenze, a 700Mhz, delle reti mobili per il 5G.
Del resto l'operazione viene fatta sopratutto per questo motivo. Lo standard HEVC è in grado di garantire una minor occupazione di banda, riuscendo a gestire in uno spettro (di banda) più limitato tutti i canali televisivi del digitale terrestre attualmente disponibili.
Certo il prezzo da pagare, per chi ha un vecchio televisore, è quello di doverne comperare uno nuovo. Oppure dotarsi di un decoder, come ai tempi del primo passaggio al digitale terrestre. I tempi sono brevi perché già dal primo settembre le vecchie tv diventerenno «nere».
Ma quali sono le tv obsoleti? Quasi tutte quelle acquisite prima del 2017. In ogni caso per sapere con certezza se il televisore è compatibile con i nuovi standard ci sono diversi modi. Resta inteso che se avete acquistato una tv che supporta l'alta definizione con HDR o con risoluzione UHD o 4K il vostro apparecchio è sicuramente compatibile con il nuovo standard.
Per essere ulteriormente sicuri vi basterà digitare sul vostro telecomando i numeri 100 o 200 per visitare rispettivamente i canali test predisposti dalla Rai e da Mediaset. Se vedrete comparire la scritta «Test HEVC Main10» avrete la conferma che il vostro televisore è abilitato a ricevere il nuovo segnale. Se invece sintonizzandovi sui canali 100 o 200 vedrete lo schermo nero avrete la certezza che il vostro televisore non supporta lo standard HEVC del nuovo digitale terrestre.
Non è però ancora certo che il formato utilizzato da fine giugno 2022 sia quello a 10 bit (da cui la scritta «main10»). Se venisse scelto il formato a 8 al posto di quello a 10 bit il vostro televisore potrebbe ancora essere in grado di visualizzare il nuovo segnale. Si tratta in particolare di televisori venduti tra il 2016 e la fine del 2018.
Se la vostra tv è già compatibile con il nuovo standard dovrete solo ricordarvi di ri-sintonizzare tutti i canali entro il giorno dello switch-off finale (un'operazione che andrà eseguita, anche più volte, tra settembre '21 e giugno del '22).
L'acquisto di un nuovo tv potrebbe comunque essere interessante anche perchè ormai tutti gli apparecchi sono «smart» ossia collegabili a Internet e dunque permettono di vedere anche i contenuti di Netflix e Amazon. Sopratutto, visto che il prossimo anno la serie A sarà tutta su Dazn, permetteranno di vedere le partite, ovviamente online. In questo caso il digitale terrestre è inutile. Serve invece un collegamento a Internet ovviamente a banda ultralarga.
Per acquistare il nuovo apparecchio si può usufruire anche del bonus, fino a 50 euro, per famiglie con reddito Isee sotto i 20mila euro. Il bonus serve per acquistare un tv potrà che supporta il nuovo digitale terrestre o un decoder che permetterà di continuare a utilizzare il vecchio televisore già in possesso del richiedente.
Del resto anche tramite decoder si può rendere una tv smart e compatibile con il nuovo digitale terrestre. I prezzi di questi prodotti arrivano fino a 250 euro. Mentre bastano 30 euro per acquisire un decoder base che serve solo per vedere i canali del nuovo digitale terrestre sulla vostra vecchia tv.
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