Ronaldo pesa sul debito della Juve e il titolo fa -4%

L'esposizone finanziaria passa da 310 a 384 milioni. Bene la crescita dei ricavi

Ronaldo pesa sul debito della Juve e il titolo fa -4%

La semestrale della Juventus si chiude in utile (7,5 milioni), ma a fine anno il bilancio resterà in rosso (come peraltro è stato già nel 2018, per 19 milioni). Lo si legge nella relazione diffusa ieri, nella quale spicca soprattutto il balzo del debito, che passa dai 310 milioni di giugno agli attuali 384 milioni. Crescono per fortuna anche i ricavi, a quota 330 milioni, quasi 40 in più di un anno fa (+ 13,6%, erano 290). Questi i numeri principali del periodo 1 luglio-31 dicembre 2018, che per la Juve rappresenta il primo semestre dell'esercizio, il cui bilancio annuale coincide con la stagione sportiva e quindi chiude il 30 giugno. Numeri che la Borsa non ha molto apprezzato: a fine seduta il titolo ha ceduto oltre il 4% a 1,2 euro, minimo dal 4 gennaio scorso. O forse si è trattato di altre prese di beneficio, visto un anno fa le azioni della Juve valevano circa il 50% in meno.

Di sicuro sui numeri della semestrale pesa l'operazione Ronaldo: l'aumento di 74 milioni di debito è l'esito tra le operazioni attive e il costo del portoghese, che da solo ha comportato un investimento nell'ordine dei 115 milioni. Mentre il suo stipendio pesa sul conto economico: il costo totale del personale tesserato è passato da 105 a 143 milioni in un anno: +38 milioni di cui almeno 30 dovrebbero corrispondere con lo stipendio semestrale lordo di Ronaldo (pari a 60 l'anno). E se la semestrale ha comunque chiuso in positivo, lo stesso non accadrà al 30 giugno: la stagionalità della seconda parte dell'anno è da sempre più sfavorevole sia all'utile (lo scorso anno si passati da 43 milioni di dicembre ai -19 di giugno), sia alla dinamica dei ricavi.

Questi ultimi sono comunque il punto di forza della società. Con 330 milioni a dicembre, la Juve può ambire ad arrivare a giugno tra i 540 e i 580 milioni di fatturato, e forse anche qualcosa di più: dipenderà dall'esito della Champions, la cui vittoria (che passa attraverso i premi per le qualificazioni a quarti, semifinali e finale), vale circa 42 milioni. Non a caso il concetto è stato ribadito nella relazione approvata ieri, dove si legge che «l'esercizio 2018-19, attualmente previsto in perdita, sarà fortemente influenzato dalla Champions League».

In ogni caso, leggendo la semestrale, il capitolo ricavi resta quello che cresce

meglio: tutte le voci indipendenti dal mercato calciatori sono in forte crescita (diritti tv +14%, sponsor +42%, biglietti stadio +26%, e merchandinsing addirittura +80%). Certo però, il sapore della Champions è un'altra cosa.

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