Scatta la gara per conquistare Versace

In pole Advent, Permira, LCatterton e Investindustrial. La pista Prada e il polo italiano

Scatta la gara per conquistare Versace
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Ancora grandi manovre su Versace e sul lusso italiano. Con i fondi pronti a dare battaglia per conquistare i big della moda. Dopo l'indiscrezione, trapelata a dicembre, che la controllante Capri Holdings avrebbe intenzione di alleggerirsi della Medusa e del brand Jimmy Choo, le grandi banche d'affari si sono mosse su più fronti per piazzare lo storico gruppo italiano. Ieri è stata messa in circolo la voce secondo cui Prada sembra aver messo nuovamente gli occhi sulla maison. Va detto che l'ipotesi allo studio della banca d'affari americana Citi, che vorrebbe dare vita a un polo del lusso italiano, è stata accolta in modo problematico dagli analisti, con il mercato che si è mosso in ordine sparso: il titolo Prada ha chiuso la seduta a Hong Kong in calo dello 0,41% a 60,25 dollari, mentre Capri Holding a Wall Street ieri sera veleggiava oltre l'8 per cento.

Il gruppo di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada, guidato dal ceo Andrea Guerra, non sarebbe l'unico predatore alla finestra a cui è stata proposta Versace. E i giochi sono tutt'altro che scritti. «Dobbiamo partire dal presupposto commenta un analista - che si tratta di un'operazione definita impegnativa in quanto necessita di piani di ristrutturazione e rilancio molto intensi in un mercato del lusso depresso e in attesa di un esercizio che si profila ancora complesso con l'incognita Cina, dove i consumi faticano a riprendersi».

Per questo sul dossier hanno messo gli occhi, oltre ai soliti nomi del lusso, che risultano però più defilati (Lvmh, Kering) anche i grandi fondi d'investimento. Secondo indiscrezioni, a guardare al dossier sarebbero diversi player in primis Advent, Permira, LCatterton, Investindustrial, più distaccate Mayhoola e Pal.

Va ricordato che la cessione dei due brand era già stata esplorata prima dell'intesa con Tapestry, poi affondata dall'Antitrust americano. Allora per Versace si erano fatti avanti Kering ed Exor. Ma oggi un nome fuori dai radar potrebbe anche essere quello del Gruppo Otb di Renzo Rosso a cui fanno capo i marchi Diesel, Jil Sander, Marni, e Viktor&Rolf.

Guardando ai numeri, la maison della Medusa è un marchio che nell'ultimo biennio ha mostrato segni di difficoltà in termini finanziari. Capri Holdings aveva acquistato Versace nel 2019 dalla famiglia Versace e dal fondo Blackstone, pagando 1,83 miliardi di euro. I ricavi 2023 sono arrivati a 1,1 miliardi di dollari, ma nel terzo trimestre del 2024 Versace ha riportato ricavi pari a 264 milioni di dollari, in calo del 3,6% e del 2,9% su base costante, principalmente a causa dell'indebolimento della domanda globale di beni di lusso della moda. A livello geografico, i ricavi nelle Americhe sono scesi dell'1%, mentre i ricavi in tra Europa e Medio Oriente sono diminuiti dell'11%, quelli in Asia sono cresciuti del 6 percento. Il risultato operativo di Versace è stato di 1 milione, il che si confronta con un reddito operativo di 14 milioni e con un margine operativo del 5,1% nell'anno precedente.

Per Versace si tratta dunque di un momento non facile e da tempo, tra l'altro, rumor di mercato indicano che Donatella Versace, subentrata al fratello Gianni Versace

dopo la sua scomparsa nel 1997, potrebbe lasciare la guida della direzione creativa: il suo contratto è in scadenza a febbraio e al suo posto, al momento, il sostituto più papabile sembra essere Dario Vitale, ex Miu Miu.

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