L'età legale per andare in pensione resta 67 anni ma adesso il lavoratore potrà decidere se posticipare o anticipare il suo addio al mondo lavorativo. A seconda del caso, di conseguenza, riceverà mensilmente un importo più o meno alto.
Si chiama flessibilità nell'uscita dal mercato del lavoro e compare tra gli obiettivi strategici per il 2022 del Ministero del Lavoro. Tutto è scritto nella direttiva n.28/2022 firmata dal ministro Andrea Orlando. Le priorità, riporta ItaliaOggi, sono che venga attuata la riforma degli ammortizzatori e che sia più sicurezza e maggiore occupazione. Per fare in modo che ciò accada sono state create due nuove direzione: una per le politiche attive e una per la sicurezza.
L'obiettivo, ora che il 31 marzo si avvicina e di conseguenza anche la fine dello stato di emergenza causa Covid-19, è quello di cambiare rotta. Se prima si è cercato di evitare la perdita dei posti di lavoro, ora serve, per il governo, un'economia più innovativa dal punto di vista ambientale e maggiormente inclusiva sotto il profilo sociale. Tra le novità della legge di bilancio 2022 c'è anche la direttiva che chiede di completare l'attuazione alla riforma degli armortizzatori in maniera tale da universalizzare la cassa integrazione. Inoltre, viene previsto il rafforzamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive per vari scopi come la promozione dell'occupazione di soggetti vulnerabili, donne e più giovani. Riporta sempre ItaliaOggi, un altro obiettivo è il rafforzamento della prevenzione attraverso l'aggiornamento delle norme sulla sicurezza e il rafforzamento della funzione ispettiva dell'Inl.
Viene, quindi, istituita la "Direzione generale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro" che ha il compito di vigilare che effettivamente la disciplina sulla sicurezza venga attuata. Deve essere operato poi il Sinp, sistema informativo nazionale per la prevenzione, dopo la riforma dello scorso anno. Viene poi istituita la "Direzione generale delle politiche attive del lavoro" che deve fornire supporto per l'individuazione delle linee d'indirizzo delle politiche attive. Inoltre, si cercherà di potenziare l'apprendistato attraverso il sistema leFp.
Pensioni
La direttiva in merito alle pensioni prevede "un intervento sul sistema pensionistico attraverso il dialogo e il confronto con le parti sociali volto a garantire un sistema equo e flessibile nell'uscita dal mercato del lavoro". Ciò significa che partendo da 67 anni, età considerata legale per andare in pensione, verrà consentito di anticipare o di posticipare l'effettiva età di pensionamento agendo sul calcolo della pensione. Concretamente, se si anticipa l'importo cala, se si posticipa, invece, cresce. A dire il vero, già oggi il sistema funziona in questo modo. I lavoratori possono anticipare la pensione solo se hanno maturato un assegno mensile di almeno 2,8 volte l'assegno sociale, cioè 1.300 euro.
Se, invece, a 67 ancora non si ha maturato una pensione pari a 1,5 volte l'assegno sociale (700 euro) il lavoratore non può andare in pensione e deve continuare a lavorare fino a che non maturerà quell'importo minimo di pensione, fermo restando che oltre i 71 anni d'età non potrà continuare.
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