Grido d'allarme al governo dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance): "Le imprese - ha detto all'assemblea annuale il presidente Paolo Buzzetti - sono ridotte allo stremo. Abbiamo perso 690mila posti di lavoro considerando tutta la filiera delle costruzione e si stima che 50-80mila persone, oggi in cassa integrazione, potrebbero non essere reintegrate. 11.200 imprese edili sono fallite, il 28-30% delle aziende non è in condizione di reggere un altro anno per mancanza di liquidità". A fronte di questa situazione drammatica l'Ance chiede al governo un nuovo Piano Marshall per la ripresa. Misure straordinarie per affrontare una crisi davvero difficile da superare.
Buzzetti apprezza i primi passi del Governo, ma al contempo prende atto che non bastano. "Bisogna riconoscere che il Governo attuale ha ben iniziato. Il decreto sull’ecobonus e la prima tranche di pagamenti della Pa vanno nella direzione giusta. Ma non basta. È necessaria una terapia choc per salvarci dalla deindustrializzazione". Secondo il presidente dell’Ance, oltre al Piano Marshall occorre pagare tutte le imprese subito. "Anche grazie alla dura battaglia condotta dall’Ance, che è valsa all’Associazione il riconoscimento di
rapporteur al Parlamento europeo - sottolinea Buzzetti - i primi pagamenti stanno arrivando. Ma è necessaria la garanzia che le imprese vengano pagate anche nel 2014. Mancano ancora all’appello 12 miliardi per il settore.
Inoltre - ha aggiunto il presidente dell’Ance - con la nuova direttiva europea che sancisce l’obbligo di pagare a 60 giorni, si sta attestando una progressiva ma lenta riduzione dei tempi di pagamento sui nuovi contratti. Tuttavia il rischio riscontrato è che le amministrazioni, a corto di fondi, comincino a ridurre le gare pur di non avere l’obbligo del pagamento".
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