L'Italia è ormai alle prese con il caro energia, con seri aumenti in bolletta sia per imprese che per famiglie, ed ora gli attriti con la Russia di Putin non possono fare altro che peggiorare ulteriormente una situazione già critica.
Nella condizione in cui ci troviamo, dunque, il gas russo è quanto mai fondamentale, e la nostra Nazione non può permettersi di perderlo. Ad esprimere preoccupazione è il presidente di Fise Assoambiente, ex Enel ad Acea, Chicco Testa, che spiega ad ItaliaOggi come il nostro Paese non possa fare a meno delle risorse che arrivano dalla Russia. Secondo Testa, infatti, staremo seriamente rischiando di perdere la ricrescita di Pil "post Covid" e di mandare in fumo gli investimenti del Pnrr. La principale responsabilità dei governi italiani sta nel non avere mai avuto una vera politica energetica.
Cosa fare, adesso? La paura comune è che le sanzioni alla Russia possano portare a seri problemi sulle forniture di gas, anche se da parte del presidente Putin ci sarebbe tutta l'intenzione di continuare a garantire le forniture sui mercati globali. Secondo Chicco Testa, un incremento di produzione del gas nostrano potrebbe essere d'aiuto all'Italia, ma non nel breve periodo. Inoltre, "servirebbe smantellare gran parte dell'attuale normativa, soprattutto togliere poteri a tutti gli enti che oggi intervengono nei procedimenti di autorizzazione". "Noi siamo in una situazione emergenziale", afferma senza mezzi termini il presidente di Fise Assoambiente, "non diversa da quella del Covid. Servirebbero leggi eccezionali con un accentramento di poteri. Altrimenti non se ne esce".
L'Italia, ribadisce Testa, non può permettersi di dire no al gas russo. Diverso è per il petrolio, dato che possono esserci altri fornitori come l'Arabia saudita, ma per quanto riguarda il gas, è la Russia guidata da Putin il primo esportatore ed il nostro Paese dipende dal gas russo per circa il 40%. Le Germania, che ha recentemente sospeso l'autorizzazione al gasdotto Nord Stream 2, ha agito in tal senso perché ha anche tante fonti proprie, come carbone, centrali nucleari ed energia eolica. I tedeschi, insomma, hanno una politica energetica in grado di sostenerli in caso di emergenza.
Quanto alle fonti rinnovabili sul quale punta la cosiddetta transizione ecologica, queste non potranno intervenire nel breve periodo. "I combustibili fossili rappresentano il 90% dei nostri consumi energetici. Liberarci del 90% di consumi da combustibili fossili richiederà mezzo secolo", afferma Testa. "La transizione ecologica, insomma, è giusta ma ha bisogno di decenni per sostenere il sistema economico, non è una bacchetta magica che risolve tutti i problemi", aggiunge.
Interventi del governo o meno sui rincari delle bollette, attualmente la situazione italiana è molto seria.
Il presidente di Fise Assoambiente spiega che ad oggi le nostre aziende stanno assistendo a costri energetici triplicati, costi che saranno inevitabilmente scaricati sui consumatori. Ciò porterà ad una crescita dell'inflazione, con ingenti costi per le famiglie. Da qui la necessità, secondo Testa, di procedere con leggi eccezionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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