La sgommata di Ferrari: grazie a conti da record riconquista quota 100

Utili in rialzo del 26% e oltre 8mila auto vendute. Marchionne: «È stato un buon anno»

La sgommata di Ferrari: grazie a conti da record riconquista quota 100

Nel giorno dei conti 2017, le azioni Ferrari si sono avvicinate al record di 105,30 euro segnato il 2 novembre scorso, arrestando la corsa 2 euro sotto: 103,20 grazie al balzo del 7,46% che ha premiato i risultati oltre le attese. Il presidente e ad Sergio Marchionne, nel sottolineare come il 2017 sia stato «un buon anno», ha espresso soddisfazione per il bilancio record della Casa di Maranello: utile netto adjusted in aumento del 26,4% a 537 milioni, ricavi che salgono a 3,4 miliardi (+10%) e 8.398 vetture consegnate (+4,8%).

Marchionne ha poi annunciato che la giornata dedicata agli investitori, inizialmente attesa nel primo trimestre del 2018, sarà posticipata nel terzo trimestre dell'anno ed è prevista probabilmente a settembre, in concomitanza con il lancio di un nuovo modello della «Rossa», quindi prima del Salone Mondiale di Parigi (4-14 ottobre).

I dati finanziari illustrati agli analisti vedono il debito industriale netto di Ferrari scendere di 180 milioni a 473 milioni di euro, e la distribuzione di una cedola pari a 0,71 euro per azione per complessivi 134 milioni. Queste le stime per l'anno in corso: più di 9.000 auto consegnate, ricavi netti di oltre 3,4 miliardi, l'adjusted Ebitda pari o superiore a 1,1 miliardi (di 1,036 miliardi il dato del 2017), il debito ancora giù (sotto quota 400 milioni) e spese in conto capitale intorno a 550 milioni.

I risultati record sono stato determinati da una maggiore richiesta (+25,1%) dei modelli a 12 cilindri (V12) con Gtc4Lusso e 812 Superfast, mentre per quelli a 8 cilindri (V8) la domanda è stata stabile. Le consegne della Gt Portofino, il cui lancio avviene in questi giorni, cominceranno nel secondo trimestre. In marzo, al Salone di Ginevra, Ferrari presenterà un nuovo bolide, la 488 Gto da 700 cavalli.

Marchionne, guardando al futuro, non ha escluso un «ridimensionamento» delle motorizzazioni. Si pensa a una vettura V6 nell'ambito del previsto ampliamento della gamma («c'è molta domanda inespressa, anche di modelli meno estremi»).

Dal 2019, inoltre, la prevalenza dei propulsori seguirà la schema dell'ibrido. Sulla svolta elettrica anticipata all'Auto Show di Detroit, il presidente del Cavallino ha ribadito che l'unica vera supercar elettrica non potrà che essere una Ferrari. Nessuna novità sul Fuv (Ferrari utility vehiche) programmato. Il polo di Maranello, intanto, avrà un nuovo Centro stile e all'Investor Day del prossimo autunno, spazio sarà dato anche alla linea Ferrari «non automotive» dalla quale si attendono importanti risultati.

Di ieri, infine, sono i dati sulle vendite di auto in Italia a gennaio. L'anno è partito bene (+3,36%) anche se risente del rallentamento, da parte di alcune Case, dell'offerta «Km 0» e dell'attesa del dopo elezioni.

Partenza con il segno più, ma lenta, di Fca: +0,7%. Bene Alfa Romeo e Jeep (+28,34% e +107,7%), negative Fiat e Lancia). E sempre Fca ha aperto l'anno negli Usa con un calo del 13%, nonostante il +2% di Jeep e i buoni riscontri di Alfa Romeo Giulia e Stelvio.

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