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Vacanze? Occhio ai pagamenti in contanti: cosa si rischia

I limiti attuali rimarranno in vigore fino al 31 dicembre: dal 1 gennaio 2021 vi sarà un'ulteriore stretta

Vacanze? Occhio ai pagamenti in contanti: cosa si rischia

Si avvicina l'estate e gli italiani, specie dopo essere stati costretti a sottostare alle rigide norme anti-covid trascorrendo buona parte del loro tempo entro le mura domestiche, iniziano ad organizzare viaggi e vacanze. Partono quindi da molto lontano le prenotazioni di hotel e bed and breakfast, così come quelle di appartamenti e case private.

Specie nei casi in cui si venga a stabilire privatamente un accordo tra vacanzieri e proprietari di un immobile, può venire la tentazione di effettuare ed accettare i pagamenti direttamente in contanti, tuttavia è bene ricordare che vi sono degli stretti limiti a riguardo imposti dalla legge. Senza considerare il fatto che le violazioni dei limiti imposti dall'alto per ciò che concerne l'uso del contante possono comportare, oltre che il pagamento di sanzioni talvolta decisamente pesanti, anche una speciale attenzione da parte del Fisco.

Dato che la legge non ammette ignoranza, ovvero non consente ad eventuali trasgressori di appellarsi alla non conoscenza di una determinata norma, il limite all'uso del contante imposto dall'alto per favorire le transazioni elettroniche e quindi facilmente tracciabili deve essere ben presente.

Stando a quanto previsto dal Decreto legislativo 178/2020, il pagamento in contanti, e quindi anche l'accettazione di detta cifra da parte del ricevente, non deve mai superare la soglia limite di 1999,99 euro. Per denaro contante si devono intendere, per precisione, sia monete e banconote che titoli al portatore. Una violazione del tetto massimo imposto dalla legge, qualora venga ovviamente individuata, comporta sanzioni pecuniarie che possono raggiungere anche delle cifre ragguardevoli: si parte infatti da un minimo di 2mila euro di multa fino ad un massimo di 50mila euro.

Il vincolo attualmente in vigore resterà tale fino al prossimo 31 dicembre, dopo di che diventerà ancora più stringente. A partire dal 1 gennaio del 2022, infatti, la possibilità di pagare in contanti sarà ridotta di ulteriori 1000 euro, scendendo fino alla cifra massima di 999,99 euro.

Anche in questo caso le sanzioni amministrative colpiranno non solo il contribuente che paga servizi e prestazioni in contanti, ma anche chi accetta il denaro non pretendendo invece l'uso di forme di pagamento elettronico e pertanto tracciabile.

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