Fermare los italianos. Sembra quasi di sentire da Madrid la chiamata alle armi per fermare l'avanzata dello straniero ed evitare che le autostrade spagnole di Abertis e soprattutto le delicate tlc satellitari (detenute nella controllata di Hispasat), finiscano nella mani di Atlantia. La società dei Benetton, a metà maggio, ha annunciato un'offerta pubblica di acquisto e scambio da 16,3 miliardi (16,5 euro per azione in contanti, 18 euro circa in concambio azionario), ma gli spagnoli non sembrano gradirla particolarmente.
Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, il cavaliere bianco pronto a dare battaglia alla famiglia di Ponzano Veneto è stato individuato in Florentino Pérez che ieri ha confermato di aver allo studio una controfferta. Certo nulla è stato ancora definito, come si è affrettato a precisare Pérez, «ad oggi non è stata presa alcuna decisione». Ma i presupposti, questa volta sembrano esserci tutti. In precedenza si era parlato della concessionaria spagnola Globalvia, in cordata con JP Morgan Instrastructures e di Aena, società che gestisce scali aeroportuali controllata, in ultimo dallo Stato, e che si era vista costretta ad accantonare il progetto di fronte alla prospettiva di una nazionalizzazione di Abertis.
Florentino Pérez, eroe del Real Madrid e numero uno e azionista di riferimento (con il 12,6% del capitale) della società di costruzioni Acs, vanta ottime relazioni istituzionali, ottimi rapporti con La Caixa (azionista al 22% delle autostrade spagnole) e un patrimonio personale, stimato da Forbes in 2,1 miliardi di dollari. All'imprenditore settantenne, tra i più ricchi di tutta la penisola iberica, si riconosce il merito di aver inventato per il Real Madrid un business model vincente che ha portato il club a vincere tre Champions negli ultimi quattro anni, di cui l'ultima, poche settimane fa contro la Juve, e a scalare le classifiche delle squadre più redditizie al mondo, grazie a tutte le star del calcio confluite nella capitale spagnola. Non solo.
Per Abertis si tratterebbe di un ritorno posto che la stessa Acs ha partecipato alla sua costituzione, nel 2003, della società insieme a La Caixa. Acs era rimasta in Abertis fino al 2012, data in cui era uscita cedendo la propria quota al fondo Cvc per una valorizzazione di 15 euro per azione. Oggi Acs dovrà sborsare almeno 17 miliardi per portarsi a casa le autostrade spagnole. Ma le risorse non mancano. il gruppo di costruzioni vanta un giro d'affari di 34,9 miliardi, un utile di 770 milioni. Sul mercato si parla già comunque di avance da a fondi internazionali chiamati a sostenere in partnership con Acs l'operazione.
Ufficialmente il governo spagnolo parla di «questione tra società private» e ha fatto sapere «di seguire con attenzione l'evolversi della situazione».
Ufficiosamente si parla di una spaccatura tra le istituzioni centralistiche madrilene che mal sopportano l'avanzata straniera nella penisola attraverso acquisizioni di società strategiche, e le istituzioni di Barcellona aperte più a una simile prospettiva che a una ulteriore centralizzazione della «barcelloneta» Abertis.In seguito alla conferma di Pérez, Acs e Atlantia sono crollate in Borsa lasciando sul mercato, rispettivamente, il 6,3% e l'1,8%, mentre Abertis è salita dello 0,9% a 16,65 euro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.