Spunta lo sconto del Fisco: ecco come averlo

Stanziate risorse per eliminare l'aggio a partire dal 2022. Svolta dopo la sentenza della Consulta

Spunta lo sconto del Fisco: ecco come averlo

Sono diverse le novità presenti nella legge di Bilancio licenziata dal governo alcuni giorni fa riguardanti il fisco. Le cartelle esattoriali saranno meno care e si è pronti a eliminare l'aggio, vale a dire quel meccanismo di remunerazione dell'attività della riscossione a carico del contribuente. Inoltre, verrà cancellata anche la gabella, per lo meno stando a quanto previsto dalla bozza. E 995 milioni saranno versati verso le casse dell'agente della riscossione. Tutto questo avverrà a partire dal 2022.

Nonostante la riforma fosse stata studiata per la legge delega, in grado di cambiare il sistema fiscale, il governo ha voluto accelerare i tempi inserendola direttamente in manovra. Come riporta il Messaggero, la modifica del sistema di remunerazione dell'attività di riscossione e il superamento dell'aggio sono interventi richiesti dalla Corte costituzionale. Quest'ultima, nella sentenza del 10 giugno, ha stimolato il legislatore a riflettere sull'esistenza stessa dell'aggio di riscossione, il quale è formulato in maniera tale far ricadere sui contribuenti in maniera non proporzionata i costi complessivi dell'attività di riscossione. Per superare l'aggio, la riforma ha previsto l'introduzione di uno stanziamento annuale a carico dello Stato in grado da assicurare la disponibilità finanziaria necessaria per il funzionamento del sistema di riscossione.

Confermati il rimborso dei diritti di notifica degli atti di riscossione, ad oggi 5,88 euro a cartella, sia le spese per le procedure di recupero. Nonostante l'aggio non sia una voce particolarmente onerosa, si tratta pur sempre di soldi in più da versare, il +6% del debito che diventa 4,65% nel caso in cui il saldo avvenga entro 60 giorni.

Diventa fondamentale il ruolo delle banche dati come l'Anagrafe tributaria. Queste avranno un ruolo di primo piano nell'attività di riscossione. I sistemi informatici sono stati perfezionati in maniera tale da controllare e gestire le pratiche. Non sarà necessaria alcuna autorizzazione alle indagini, cosa invece necessaria per l'Agenzia delle entrate. Ci si è anche chiesti se fosse il caso di gravare alla fiscalità generale il costo della caccia agli evasori. La Consulta, però, ha fatto notare che solo una piccola parte di debitori deve finanziare il funzionamento del sistema pubblico della riscossione tramite l'aggio.

Nulla esclude che si passi a sistemi misti in cui i costi vengono posti a carico del bilancio statale e una quota ai morosi. D'accordo Raffaello Lupi, professore di Diritto Tributatio all'Università Tor Vergata di Roma, a il Messaggero, spiega: "Con il sistema attuale si finisce per mettere a carico di chi soddisfa le richieste di Equitalia-Agenzia Entrate riscossione i costi complessivi di mantenimento della macchina, a fronte di un costo vivo di recupero pari a quello della redazione ed invio di una lettera.

L'efficienza - continua il professore - avrebbe invece richiesto valutazioni costi-benefici sull'avvio dell'esecuzione coattiva, col recupero in capo all'inadempiente anche delle spese vive di pignoramento e vendita, determinate in modo personalizzato". E conclude: "Prima di discutere su chi debba pagare il funzionamento di questi uffici, se l'erario in generale o i contribuenti morosi, occorre ripensarne radicalmente le funzioni".

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