S&P conferma rating dell'Italia Poi la "nera" profezia sul 2020

L'agenzia di rating si è pronunciata in serata, come atteso: il paese resta due gradini al di sopra del temuto livello del "junk"

S&P conferma rating dell'Italia Poi la "nera" profezia sul 2020

C'era una grande attesa per il responso di Standard & Poor's circa il rating sul debito pubblico italiano, in programma per la serata di oggi.

Si è arrivati in sostanza ad una conferma dell'outlook negativo da parte di S&P, che ha ribadito il rating BBB, ancora a due livelli di distanza dalla temuta soglia dell'area del Non investment Grade, definita più comunemente "junk" o area speculativa. Se ciò fosse accaduto, avrebbero potuto ulteriormente ridursi gli acquisti da parte degli investitori per via del livello estremamente elevato di rischio. Ad essere colpiti maggiormente sarebbero potuti essere soprattutto i fondi pensione, le assicurazioni e le casse previdenziali, ovvero tutte quelle componenti che necessitano il raggiungimento di requisiti minimi per quanto riguarda il merito di credito.

"L'inversione delle riforme e la volatile domanda esterna hanno spinto l'economia italiana alla recessione. Il debito pubblico è in aumento; il debito privato sta diminuendo. Stiamo confermando il rating sul debito sovrano dell'Italia a "BBB/ A-2" con outlook negativo ", ha annunciato poco fa S&P.

"Potremmo rivedere l'outlook da negativo a stabile se vedessimo l'economia italiana migliorare, e registrare risultati fiscali più solidi di quanto attualmente previsto", ha comunicato l'agenzia di rating al momento della pubblicazione dei dati.

Secondo alcuni analisti, a definire il giudizio di Standard & Poor's ha contribuito lo scudo protettivo della Banca centrale europea (Bce), che aveva deciso di accettare, anche se pro tempore fino al massimo a settembre 2020, anche i titoli che sarebbero potuti scivolare fino alla temuta soglia del "junk".

Secondo le nuove stime di S&P, il Pil dell'Italia quest'anno calerà del 10%, mentre il debito/Pil dovrebbe attestarsi intorno al 153% per poi raggiungere nel 2023 il 140%. Nel Documento di economia e finanza appena aggiornato dal governo il disavanzo in realtà dovrebbe superare il 10 per cento del Pil. L'agenzia ha prospettato un tasso di disoccupazione in Italia in salita fino all'11,2% nell'anno in corso.

"Ci attendiamo che la maggior parte del debito sovrano italiano creato quest'anno a seguito della pandemia di Coronavirus sarà acquistato dalla Bce nell'ambito di iniziative preesistenti e nuove, tra cui un nuovo programma di acquisto di attività da 750 miliardi di euro chiamato Pandemic Emergency Purchase Program (Pepp)", ha proseguito l'agenzia di rating. "Prevediamo che la maggior parte del debito sovrano italiano creato a seguito della crisi sarà acquistato dalla BCE nell'ambito dei programmi che porteranno gli acquisti netti di attività dell'Eurotower che nel 2020 supereranno nettamente il 9% del PIL dell'area dell'euro", dice ancora S&P. "E l'impegno assunto dai vertici della Bce significa che il governo italiano sarà in grado finanziarsi a tassi nominali di circa lo 0,8% in media quest'anno rispetto al tasso di indebitamento medio del 2,5% sul proprio debito esistente. In termini nominali, e in assenza di un significativo deterioramento degli oneri finanziari, l'Italia pagherà meno per coprire il suo debito totale quest'anno e fino al 2021-2023, rispetto al 2019".

"Pur ritenendo che piu' alti livelli di debito pubblico possano essere sostenibili in economie come quella italiana, dove il debito privato continua a calare", ha aggiunto Standard & Poor's, "le attuali politiche nell'Eurozona non sono ottimali".


I timori non si sono comunque estinti del tutto, dato che altre agenzie di rating dovranno esprimersi nei prossimi giorni sulla situazione italiana: le prime saranno Moody's e Dbrs, che si pronunceranno a riguardo il prossimo 8 maggio, mentre la sentenza di Fitch arriverà il prossimo 10 luglio.

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