Statali, si dovrà aspettare fine anno per l'anticipo del Tfs

Il decreto per l'approvazione della norma che avrebbe consentito lo sblocco delle erogazioni è stato rinviato a causa della crisi di governo. Coinvolti 230mila dipendenti

Statali, si dovrà aspettare fine anno per l'anticipo del Tfs

È caos sulle buonuscite degli statali. Oltre 230mila operatori della pubblica amministrazione, a causa delle crisi di Governo, dovranno aspettare fine anno per poter avere l'anticipo sul loro Tfs.

Il decreto che ha regolamentato proprio Quota 100 (oltre che il reddito di cittadinanza) prevedeva che i dipendenti pubblici che stanno andando in pensione avrebbero potuto ottenere, in tempi relativamente brevi, parte del loro Tfs, per un importo massimo di 45mila euro, grazie ad un prestito bancario e calmierato al 2,5%; a rallentare il tutto, però, ci ha pensato il ritardo nella pubblicazione del decreto attuativo, necessario a perfezionare le convenzioni tra l'Abi (associazione bancaria italiana) e l'Inps.

Il regolamento, in realtà, è stato già scritto circa 3 mesi fa e prevede, ad esempio, che l’erogazione dell’anticipo sia effettuata entro 75 giorni dalla presentazione della domanda. Il blocco si ha avuto quando il Garante della privacy e l’Antitrust hanno rinviato a Palazzo Vidoni e al ministro della Funzione Pubblica, il provvedimento, per apportare alcune modifiche; Giulia Bongiorno non ci ha pensato due volte e aveva fatto rientrare dalle ferie i dirigenti per risolvere il tutto in tempi brevi ma poi è arrivata la crisi del governo M5S-Lega e tutto si è arenato, con ripercussioni sui 170.000 dipendenti pubblici in uscita quest’anno attraverso Quota 100 o la Fornero, e sugli altri 60.000 andati in quiescenza nel 2018.

Inoltre

preoccupazione tra le sigle sindacali, che si chiedono se una eventuale e nuova maggioranza confermerà la misura voluta dalla Lega e che nel 2020 costerà 8,3 miliardi di euro, o se sarà abolito tutto il pacchetto Quota 100.

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