Stellantis ci ripensa e "salva" Mirafiori

Allo stabilimento torinese, che ha perso la Maserati Levante, andrà il Suv Leapmotor

Stellantis ci ripensa e "salva" Mirafiori
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Per Stellantis, oltre che di dietrofront strategici, è anche tempo di ripensamenti. Ed ecco l'indiscrezione che, confermata la produzione della city-car T03 del partner cinese Leapmotor in Polonia, vede spuntare l'ipotesi Mirafiori per il modello successivo: il Suv C10, sempre a sola batteria, con dimensioni da segmento D, un'autonomia di 420 chilometri, 5 stelle nei test E-NCap sulla sicurezza e dotazione da veicolo premium. Persa Maserati Levante, uscita da poco di produzione, questo modello sarebbe un toccasana per lo stabilimento torinese, insieme alla Fiat 500 ibrida. Ripensamenti, e non sono i primi per Stellantis (il caso 500 ibrida), sui quali potrebbero aver influito le nuove polemiche da parte sindacale a proposito della scelta dell'impianto (ex Fca) di Tychy per produrre la piccola elettrica T03 (265 chilometri di autonomia e uno spazio interno comparabile a quello di una vettura del segmento B, quello delle utilitarie).

«Non abbiamo nuove notizie in merito a Mirafiori - afferma Ferdinando Uliano, segretario generale Fim-Cisl - ma siamo ovviamente pronti a esaminare ogni attività, orientata alla crescita dell'impatto produttivo italiano, che abbia ricadute importanti sull'indotto».

Leapmotor, intanto, di cui Stellantis detiene circa il 20% per un investimento di 1,5 miliardi, è ufficialmente il quindicesimo marchio del gruppo Stellantis. Il brand cinese si unisce, infatti, a quelli italiani, francesi, americani, a quello tedesco Opel e al britannico Vauxhall.

«Stellantis aveva 14 marchi e ora con Leapmotor, la nostra azienda di auto completamente elettriche in Cina, sono 15. Stiamo lavorando sodo. Stellantis è molto impegnata a essere competitiva in fatto di costi su larga scala nel settore dei veicoli elettrici», le parole di John Elkann, presidente di Stellantis e ad della holding Exor, nella puntata del Podcast In good Company, condotto da Nicolai Tangen, ad di Norges Bank, fondo sovrano norvegese.

Elkann ha quindi aggiunto di ritenere che «gli europei debbano competere e, tra i diversi componenti di un veicolo, le batterie sono tra quelli più costosi; ecco perché è importante cercare di assicurarsi che, a mano a mano che si sviluppano nuove tecnologie, sia nella chimica sia nell'assemblaggio delle batterie, si riescano a trovare soluzioni competitive dal punto di vista dei costi».

Tra le novità di questi giorni in casa Stellantis spicca l'imminente lancio della Fiat Grande Panda, prodotta in Serbia nell'impianto prima preposto alla 500L. Contrariamente a quanto indicato fino a poco tempo fa, questo modello non sarà solo ad alimentazione elettrica. Viste le tendenze del mercato, infatti, avrà anche una motorizzazione ibrida.

In pratica, si tratta dello stessa decisione presa per la «cugina» Fiat 600. Il timore, a questo punto, è che la nuova Grande Panda ibrida possa in qualche modo «disturbare» la Panda realizzata a Pomigliano d'Arco, la cui vita è stata recentemente prolungata fino al 2029.

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