Stellantis, gigafactory italiana al via

Ok di Daimler al consorzio, a Termoli investimento di 2,3 miliardi. Pronta nel '24

Stellantis, gigafactory italiana al via

Stellantis, Volkswagen e Tesla accelerano sulla realizzazione delle rispettive gigafactory, le fabbriche di batterie. Nel caso del gruppo guidato da Carlos Tavares due le notizie: il semaforo verde per la produzione di batterie a Termoli dopo la firma di Daimler, socio con Stellantis e TotalEnergies del consorzio Acc, e l'investimento di 4,1 miliardi di dollari Usa in Canada per un impianto analogo in joint venture con Lg Energy Solution. Volkswagen, invece, ha destinato 7 miliardi alla produzione di batterie di nuova generazione anche in Spagna, a Sagunto (Valencia). In più, due siti di Seat, a Martorell e Pamplona, saranno adattati alla produzione di auto elettriche. Da parte sua, Elon Musk, numero uno di Tesla, ha inaugurato la Gigafactory Berlin-Brandenburg, a Grunheide, 50 chilometri a Est della Capitale e a 250 dalla sede di Volkswagen, a Wolfsburg. L'investimento è pari a 5 miliardi.

Per quanto riguarda Stellantis, il futuro impianto canadese, operativo nel primo trimestre 2024, mira ad avere una capacità produttiva annuale superiore a 45 gigawattora e creerà fino a 2.500 nuovi posti di lavoro a Windsor e dintorni. «L'accordo con Lg Energy Solution va in direzione del nostro piano che mira a raggiungere il 50% delle vendite di veicoli elettrici negli Usa e in Canada entro il 2030», il commento dell'ad Tavares. Con l'apporto invece di Samsung, Stellantis darà origine a un'altra Gigafactory - da 23 fino a 40 gigawattora - per il mercato degli Usa. Tutto dovrà essere pronto per il 2025.

Intanto, con l'ok di Daimler, anche la gigafactory di Termoli (Campobasso), terza in Europa con quella francese e tedesca per Stellantis, si appresta a diventare realtà. «Siamo grati a tutte le persone coinvolte in questo investimento che assicurerà il futuro della grande comunità locale - ha sottolineato Tavares -. In totale, faremo affidamento su 5 gigafactory, insieme a contratti di fornitura aggiuntivi, per raggiungere la nostra capacità di batteria prevista di 400 Gwh entro il 2030». E Giancarlo Giorgetti, ministro allo Sviluppo economico: «Stellantis fa la gigafactory, lo Stato c'è e il Mise ha messo quello che serviva. L'attuale insediamento di Termoli, destinato, tra virgolette, a morire con la fine del motore endotermico, si ricicla in questa produzione. Lì si salvano, da altre parti dovranno in qualche modo trovare una strada». «Come ministero e come governo - aggiunge il viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto - abbiamo lavorato molto in questa direzione, contribuendo con 370 milioni dei 2,3 miliardi di investimento complessivo, di cui 2,1 afferenti a investimenti industriali e 214,63 milioni a programmi di ricerca e sviluppo sperimentale».

Non ci sono invece ancora conferme a

proposito dell'incontro che i sindacati hanno chiesto di avere con Tavares. L'ad con il presidente di Stellantis, John Elkann, sarà infatti a Mirafiori il 28 marzo e in quella sede vedrà le istituzioni piemontesi e del capoluogo.

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