Stop alla rottamazione? Le cartelle sono a rischio

Torna nuovamente in campo una valanga di cartelle esattoriali che erano state rottamate. Un verdetto della Consulta potrebbe dare il via all'effetto boomerang

Stop alla rottamazione? Le cartelle sono a rischio

Torna nuovamente in campo una valanga di cartelle esattoriali che erano state rottamate e che adesso busseranno nuovamente alle porte dei contribuenti. Come riporta il Sole 24 Ore, un verdetto della Consulta ha di fatto bloccato l'estensione delle norme su Equitalia alle scoietà scoprporate del fisco locale che si occupano della riscossione in centinaia di Comuni in tutta Italia. La sentenza della Corte Costituzionale è stata chiamata ad esprimersi sulla legittimità di una norma che di atto estenede una proroga fino al 2032 con i termini entro cui gli agenti di riscossione devono dare comunicazione agli enti creditori lo stralcio di quelle cartelle esattoriali che sono impossibili da incassare.

La Consulta così ha deciso che le società scorporate da Equitalia e che si occupano della riscossione delle tasse locali non si possono "equipararae agente della riscossione: non fanno parte del sistema “pubblico” della riscossione”. E così di fatto nel mirino della Consulta in un attimo tornano milioni di cartelle che riguardano il periodo 2000-2006. Si tratta di cartelle su Ici, Tarsu e multe sui tributi locali. Insomma una vera e propria doccia fredda per chi credeva di aver rottamato queste cartelle. Ma sempre il Sole 24 Ore poi spiega nel dettaglio questa sentenza che di fatto scongiura l'ipotesi di uno stop alla rottamazione per le mini cartelle dei Comuni. La procedura seguita da Equitalia e dalle scoietà scorporate è la stessa, cioè la riscossione a mezzo ruolo.

Dunque in questo caso vale il profilo oggettivo (il ruolo, identico per l'agente della riscossione e per le società scorporate). Un "cavillo" che di fatto mette al riparo dell'annullamento le rottamazioni delle cartelle locali 2000-2006 dei Comuni che si erano affidati alle società scorporate.

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