In nome dell'innovazione arriva una vera e propria stangata ai danni degli italiani. Il governo ha obbligato tutte le amministrazioni a usare PagoPa: se da una parte chi incassa i tributi e gestisce i servizi beneficia di una semplificazione delle procedure e di un risparmio di soldi, dall'altra per i contribuenti si mette male. La svolta digitale si traduce in un aumento secco della spesa: i costi della trasformazione sono a carico dei cittadini, che si devono accollare pure le commissioni. Si tratta di un nuovo sistema di pagamenti elettronici messo su dallo Stato al fine di rendere più efficienti e trasparenti i versamenti non solo agli enti locali, ma anche alle aziende pubbliche, alle Asl, all'Inps, all'Agenzia delle entrate e all'Aci per il bollo auto.
Fino ad ora il costo della riscossione se lo prendeva in carico l'amministrazione, che si comportava a propria discrezione quando si trattava di incassare multe o tasse. Tuttavia, in seguito alla decisione dell'esecutivo giallorosso, la spesa sarà stata trasferita sui contribuenti. Si tratta di pochi euro, a volte qualche decina di centesimi, ma che su certi pagamenti hanno una commissione in percentuale molto alta. Anche perché, considerando il volume di transazioni, la cifrà è più che discreta. Come fa notare Il Messaggero, con una media di 90 centesimi a operazione si arriva a 81 milioni in un anno; entro il 2023 l'intenzione è quella di salire a 350 milioni di operazioni, che per gli intermediari corrispondono a oltre 300 milioni di ricavi.
"Combattere l'evasione"
La certezza è una: le piattaforme hanno ovviamente un costo. Prima di PagoPa il costo del pagamento veniva sostenuto dalla Pubblica amministrazione, mentre ora è a carico dell'utente in ragione del servizio offerto dalla Pa. "La percezione è che la richiesta venga dalla banca, ma in realtà è la Pubblica amministrazione che non sostiene più il costo", spiega il vice direttore generale dell'Abi Gianfranco Torriero. Intanto da PagoPa fanno notare che anche prima vi erano dei costi, anche se il cittadino non li vedeva: "Ora, da Trento a Pachino, tutti hanno lo stesso sistema, le commissioni sono trasparenti e il contribuente può scegliere con chi versare".
Tengono a sottolineare che il sistema è appena partito, si sta adattando e ci saranno amministrazioni che faranno pagare i cittadini mentre altre si accolleranno le commissioni. Luigi Gabriele, il presidente di Consumerismo, si è schierato a favore dei pagamenti digitali: "Aiutano a combattere l'evasione".
Tuttavia ha dichiarato che l'associazione ha ricevuto una raffica di segnalazioni contro le commissioni del sistema PagoPa: "Devono essere disintermediati, ossia il cittadino deve poter versare i soldi direttamente nelle casse della Pa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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