L'americana Tesla di Elon Musk (nella foto) e la bavarese Bmw insieme ai big cinesi Geely (controlla Volvo, è azionista forte di Mercedes-Benz e ha il 50% di Smart, partecipa ai capitali di Aston Martin, Lotus e Proton), Saic (è a capo a Mg) e Byd, gruppo pronto a diventare «europeo» con il prossimo avvio dell'impianto in Ungheria, fanno squadra contro i dazi sulle auto elettriche importate da Pechino nell'Ue. È infatti partito il ricorso alla Corte di giustizia europea per contestare la gabella Ue: fino al 35%, oltre alla tassa del 10% già in vigore. Nel dettaglio, l'importo dei dazi Ue cambia da un produttore all'altro, a seconda del livello stimato di sovvenzioni ricevute. Ammontano al 7,8% per i veicoli Tesla prodotti a Shanghai (la Model 3), al 17% per Byd, al 18,8% per Geely e al 35,3% per Saic. Da parte sua, Bmw vede nascere in Cina la Mini elettrica a 3 porte e la Mini Aceman, sempre a batteria, una piccola crossover. La quota di mercato delle auto elettriche cinesi è esplosa nel mercato europeo, passando da meno del 2% nel 2020 a oltre il 14% nel secondo trimestre dell'anno passato.
Le reazioni del governo cinese: il ricorso già sul tavolo del Wto (Organizzazione mondiale del commercio) e la disposizione di indagini antidumping su una serie di beni esportati dal Vecchio continente: carni di maiale, latticini e liquori tra cui il cognac.
Dalla guerra tra Pechino e Bruxelles alla distensione dei rapporti tra Stellantis e i concessionari americani di Jeep, Chrysler, Ram e Dodge. E tanto per dimostrare di aver chiuso con il recente passato, la gestione dell'ex ad del gruppo Carlos Tavares e di Carlos Zarlenga, al quale è subentrato Antonio Filosa alla guida del mercato Usa, nell'incontro con 2.600 dealer è stato mostrato un significativo video di Sergio Marchionne. Un ritorno al passato, per ricordare il lavoro dell'ex ad di Fca, scomparso nel 2018, a favore della sviluppo delle attività americane.
«Nel 2024 - hanno spiegato i dirigenti di Stellantis a New Orleans, in occasione del Nada, il grande meeting annuale di tutti i concessionari Usa - i risultati delle vendite sono stati negativi, ma ci sarà una ripresa nel 2025 grazie a programmi di incentivi, a un aumento della pubblicità e alle modifiche ai veicoli». Intervistato da The Detroit News, Jeff Kommor, capo delle vendite negli States, ha affermato che «i dealer si aspettano un 2025 forte che, in base alle nostre promesse e ai nostri impegni presi, sarà un anno positivo».
Il manager ha indicato tra gli obiettivi quello di riconquistare la quota di mercato Ram nel 2026, ponendosi l'obiettivo di vendere almeno 10mila veicoli in più al mese entro
il 2025.«Tutto si sta muovendo nella giusta direzione», ha commentato Mike Bettenhausen, proprietario di una concessionaria Stellantis nella periferia di Chicago e presidente del Consiglio nazionale della rete commerciale.
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