Piede pigiato sul freno per Tesla che registra consegne globali in calo del 4,8% nel secondo trimestre dell'anno rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Già nei primi tre mesi dell'anno le consegne erano risultate in contrazione. Due trimestri consecutivi in contrazione non si verificavano dal lontano 2012, quando Tesla stava eliminando gradualmente il suo primo modello, la Roadster.
Le "attenuanti" non mancano - dalla chiusura temporanea della fabbrica tedesca per un presunto incendio doloso ai ritardi nelle spedizioni dovuti ai conflitti nel Mar Rosso - ma non può essere trascurato il campanello di allarme legato al raffreddamento del mercato dei veicoli elettrici, a cui si aggiunge la crescente concorrenza, soprattutto in Cina. Proprio da Pechino ieri sono arrivati nuovi dati non certo lusinghieri: Tesla China ha consegnato solo 71.007 veicoli a giugno, con un calo del 24,2% su base annua; considerando il primo semestre, il calo è del 10,5 percento.
Gli investitori ieri hanno visto il bicchiere mezzo pieno sospingendo al rialzo il titolo Tesla in virtù delle consegne superiori alle attese. A un'ora dalla chiusura di Wall Street il titolo saliva dell'8,3%. La casa automobilistica ha consegnato circa 444.000 veicoli in tutto il mondo nel periodo aprile-giugno, meglio delle stime di mercato. E le consegne del periodo hanno segnato un rialzo del 14,8% rispetto al trimestre precedente. Un segnale positivo. Ma certo, guardando all'ultimo anno Tesla presenta un saldo borsistico decisamente in rosso che stride davanti al contestuale prepotente rally di Wall Street. Elon Musk negli ultim i mesi ha cercato di mettere in atto diverse contromisure per alimentare la domanda, tra cui ripetuti tagli dei prezzi e piani di leasing più economici negli Stati Uniti, in Cina e in Europa, che però hanno pesato su ricavi e margini. «Sebbene sia stato un periodo difficile per Tesla e l'azienda abbia dovuto ricorrere a significative riduzioni dei costi (circa il 10%-15%) per preservare la sua redditività, sembra che ora siano in arrivo giorni migliori», afferma Daniel Ives, managing director di Wedbush Securities, interpellato dal Giornale dopo l'uscita dei dati sulle consegne trimestrali. A detta di Ives, tra gli analisti più bullish su Tesla, il Robotaxi Day sarà un momento chiave per la storia di Tesla. «Continuo a credere che Tesla sia più un gioco di intelligenza artificiale e robotica che una tradizionale azienda automobilistica».
Tesla deve fare i conti con l'invecchiamento della sua gamma di modelli e per questo Musk dovrà tornare a stupire. La prima occasione sarà proprio il Robotaxi Day del prossimo 8 agosto.
Un timore diffuso tra gli analisti è quello legato ai tempi lunghi del progetto. Tesla si limiterà a presentare un prototipo e Jp Morgan mette in conto diversi anni prima di vedere un'effettiva generazione di ricavi, considerando anche le incognite normative.
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