Tim, prove di gran rally. Rating verso nuovi rialzi

Il titolo in Borsa fa +4,9%. Dagli analisti molti "buy"

Tim, prove di gran rally. Rating verso nuovi rialzi
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La promozione da parte di S&P - che martedì ha alzato il rating sulla tlc di ben due gradini a seguito del completamento della cessione della rete riaccende i riflettori sulle prospettive della nuova Tim, senza la rete ma con molto meno debito sul groppone. Nella giornata di ieri gli ordini d'acquisto sul titolo sono fioccati, tanto che ha chiuso la giornata con un balzo del 4,9% a 0,237 euro. La leva finanziaria potrebbe migliorare ulteriormente perché sullo sfondo ci sono altre possibili operazioni straordinarie, ossia la cessione di Sparkle e della quota residua di Inwit, insieme al potenziale incasso di 1 miliardo di euro legato alla chiusura del contenzioso con lo Stato per il canone pagato nel 1998. La promozione da parte di S&P «conferma il migliorato standing creditizio del gruppo - spiegano gli analisti di Equita - lasciando aperto ulteriore spazio di miglioramento del rating in caso di esecuzione delle opzioni legate a Sparkle (750 milioni di euro nella nostra valutazione), Inwit (280 milioni ai prezzi di mercato) e al canone di concessione». La sim milanese dà quindi un giudizio «buy» sul titolo con prezzo obiettivo a 0,34 euro, ossia oltre il 40% sopra i livelli attuali del titolo. Raccomandazione d'acquisto anche da parte di Intermonte, con un prezzo obiettivo più ambizioso a 0,38 euro e un equity free cash flow visto tornare in positivo (190 milioni) nel 2025 e ampliarsi a 670 milioni nel 2026 che, al netto dei dividendi di Tim Brasil, si traduce in una riduzione del debito di circa 0,4 miliardi in area 7,16 miliardi (stime di Intermonte che non includono le possibili cessioni, la restituzione della tassa del 1998 e gli earnout su NetCo di 2,9 miliardi).

Il prossimo appuntamento cui guarda il mercato sarà la presentazione dei risultati preliminari del secondo trimestre 2024, in agenda il 31 luglio, dove la società diffonderà i risultati like for like (una sorta di proforma) del business di ServCo, che nel primo trimestre avevano

evidenziato dei numeri in crescita sia in Italia che in Brasile. Nella conference call con gli analisti dell'1 agosto il ceo Pietro Labriola (in foto) è atteso anche indicare ulteriori dettagli legati alla cessione della rete.

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