Tim va a caccia di aziende innovative di medie dimensioni, attive nel mercato dei privati o delle imprese, con le quali avviare partnership industriali che permetteranno al gruppo di arricchire l'offerta di soluzioni ai propri clienti e ai partner di far leva su alcuni «asset distintivi» del gruppo, come la rete di vendita, la base clienti, le infrastrutture di rete e cloud e le piattaforme tecnologiche.
Tim Growth Platform, questo il nome del nuovo programma, rappresenta «un nuovo modello di innovazione - si legge in una nota - che punta sulla collaborazione industriale con società ad alto potenziale con l'obiettivo di accelerarne la crescita».
Il progetto prevede la possibilità che il gruppo guidato dall'ad Pietro Labriola (in foto) acquisisca quote di minoranza nelle società partner, a fronte del raggiungimento di specifici obiettivi e che siano valutate anche le startup. In questo caso Tim collaborerà con fondi di venture capital e acceleratori. «L'Italia dell'innovazione digitale sta crescendo, nel 2022 gli investimenti in startup sono aumentati del 68%. C'è ancora molto da fare per aiutare la successiva fase di sviluppo dimensionale delle realtà più promettenti e innovative», ha detto Labriola aggiungendo che è in questo ambito che Tim propone il proprio modello di Open Innovation.
Le aziende interessate possono candidarsi tramite la sezione Open Innovation del sito Tim
mentre nelle prossime settimane partirà un roadshow per favorire l'incontro tra imprese e top management. Saranno coinvolti altri soggetti dell'ecosistema dell'innovazione italiano, come università e associazioni di categoria.
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