Unicredit e Intesa Sp le più generose nella Ue

Remunerazione dei soci mai così alta come nel 2024

Unicredit e Intesa Sp le più generose nella Ue
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La sponda dei tassi di interesse elevati, anche se la Bce a giugno ha già dato una prima sforbiciata di 25 punti base, permetterà alle dieci maggiori banche europee di superare quest'anno per la prima volta il muro dei 50 miliardi di euro complessivi restituiti agli azionisti sotto forma di dividendi e riacquisto di azioni proprie (buyback). A calcolarlo è stata Bloomberg. Livelli raddoppiati rispetto a quelli pre-pandemia e legati a doppio filo alla salita dei tassi iniziata nel 2022. In questi anni i profitti delle banche sono così lievitati andando a dare fiato a una remunerazione record verso gli azionisti. Tra le regine del 2024 a livello di remunerazione dei soci spiccano le due big bancarie italiane, Unicredit e Intesa Sanpaolo. L'istituto di piazza Gae Aulenti, in particolare, elargirà oltre 10 miliardi, quasi il doppio di quanto erogato complessivamente dalla banca tra il 2008 e il 2021 quando i tassi ai minimi storici avevano pesato non poco sulla redditività di tutte le banche europee. Dal primo rialzo dei tassi Bce - avvenuto a luglio 2022 - a oggi è proprio la banca guidata da Andrea Orcel quella maggiormente premiata dagli investitori con quotazioni quadruplicate.

E poi, come detto, anche Intesa Sanpaolo (in foto il Ceo Carlo Messina) figura tra gli istituti più generosi (5,8 miliardi di dividendi tra saldo 2023 e acconto 2024 in arrivo a novembre, più 1,7 miliardi di buyback) insieme a Ing e BNP Paribas, mentre Deutsche Bank e Société Générale sono quelle che al momento presentano distribuzioni agli azionisti più basse. I 50 miliardi totali potrebbero salire ulteriormente da qui a fine anno se qualcuna di queste banche annuncerà da qui a fine anno nuovi buyback.

Banco Santander nei giorni scorsi ha annunciato 1,5 miliardi di riacquisti di azioni, mentre Deutsche Bank ha riferito che sta valutando l'eventualità di tornare sui suoi passi rispetto alla decisione di eliminare il buyback pianificato per la fine del 2024.

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