Unieuro, spunta l'ipotesi Golden power

Il governo esamina l'offerta di Fnac. Timori per i dati sensibili legati ai pagamenti

Unieuro, spunta l'ipotesi Golden power
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La scalata a Unieuro da parte dei francesi di Fnac Darty sembra ingarbugliarsi molto più del previsto. Mentre l'Offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) è in atto dal 2 settembre e si concluderà il 25 ottobre, infatti, il governo italiano sta considerando l'utilizzo del golden power. L'indiscrezione arriva dall'agenzia Bloomberg, a causa di preoccupazioni relative ai dati sensibili sui pagamenti digitali e sugli utenti. Non si tratta di una decisione già presa perché le valutazioni sarebbero ancora in corso, ma se alla fine il governo dovesse decidere per il golden power questo potrebbe bloccare o comunque modificare in modo sostanziale gli accordi tra le aziende.

Il gruppo Fnac Darty, il cui maggiore azionista è il miliardario ceco Daniel Kretinsky, ha presentato a luglio un'offerta per acquistare Unieuro, con una valutazione vicina a 250 milioni di euro. L'offerta prevede 9 euro cash e 0,1 azioni ordinarie di nuova emissione di Fnac Darty quotate su Euronext Paris per ogni azione Unieuro apportata all'offerta, per una valorizzazione di 12 euro per azione (il titolo venerdì ha chiuso a 11,52 euro). Si tratta di un premio del 42% rispetto al prezzo di chiusura dell'ultima seduta pre-offerta, ma meno della metà se confrontato ai picchi storici toccati dal titolo durante il Covid. Una proposta che, a dire la verità, non ha scaldato i cuori di tutti all'interno del board della catena di elettronica, che di fatti si è diviso nella valutazione della congruità dell'offerta. Alla fine di agosto, la conta in consiglio d'amministrazione ha visto una perfetta parità: 5 favorevoli, 5 contrari e un astenuto. Si sono espressi a favore i due consiglieri in quota Iliad e il presidente Stefano Meloni, mentre l'amministratore delegato Giancarlo Nicosanti Monterastelli è stato contrario così come la direttrice generale Maria Bruna Olivieri. Mentre i vertici hanno espresso in modo unanime alcuni dubbi sulle informazioni fornite dagli offerenti circa le motivazioni dell'offerta, i programmi futuri e le eventuali operazioni straordinarie successive all'offerta stessa, confrontati con gli obiettivi strategici avviati e perseguiti dal gruppo Unieuro e comunicati al mercato. Aspetti non secondari e di interesse anche sindacale, visto che la catena occupa in Italia circa 5mila persone e ha oltre 500 punti vendita. La parola adesso passa ai piccoli azionisti di Unieuro, che peraltro hanno in mano la gran parte delle azioni del gruppo con una quota vicina all'80 per cento. I soci di peso, invece, sono il gruppo di telefonia francese Iliad (12,09%) e la famiglia Silvestrini (6,12%) e ci sarebbe lo stesso ad Nicosanti Monterastelli (2,3%).

La proposta della catena francese è vincolata al raggiungimento del tasso di adesione all'Opas di almeno il 90 per cento. Se tutto andasse secondo i piani, gli attuali azionisti si ritroverebbero in tasca circa il 6% di azioni Darty Fnac. Quest'ultima ha definito l'operazione «un'opportunità strategica unica per la creazione di un leader europeo nella vendita al dettaglio».

Ed è certamente un affare per un miliardario controcorrente come Kretinsky, certo non spaventato di investire una cifra così rilevante nel settore della vendita al dettaglio in tempi in cui imperversa l'e-commerce. L'idea è di creare un gruppo più grande, creare sinergie e aumentare la marginalità.

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