Grecia, al referendum il "no" sopra al 61%

Il "no" trionfa soprattutto tra i giovani. Merkel: "Vanno a schiantarsi ad occhi aperti contro un muro". Atene: "Ora ogni sforzo possibile per trovare un accordo". La Banca di Grecia pronta a chiedere più liquidità alla Bce. Martedì convocato l'Eurosummit

Grecia, al referendum il "no" sopra al 61%

Urne chiuse in Grecia alle 19, le 18 ora italiana. Quasi 10 milioni di greci sono stati chiamati a votare il referendum sul piano delle istituzioni per far rientrare l'emergenza debito e circa il 65% degli aventi diritto ha deciso di recarsi alle urne. Di questi la maggioranza - oltre il 61% dei votanti - ha rifiutato le proposte della Troika.

"Oggi celebriamo la democrazia", aveva detto Alexis Tsipras andando a votare questa mattina. Mentre il premier greco aspetta i risultati definitivi al Megaro Maximou, si urla di gioia e si festeggia nella sede di Syriza dove in tanti hanno fotografato con i cellulari le schermate tv che rimandavano i primi dati.

"Abbiamo dimostrato che la democrazia non può essere ricattata", ha detto Alexis Tsipras parlando in tv quando l'esito del voto era ormai pressocché definitivo, "Il No non è una rottura con l’Unione Europea. I greci hanno fatto una scelta coraggiosa, che cambierà il dibattito in Europa. La Grecia da domani vuole sedersi di nuovo al tavolo delle trattative: vogliamo continuarle con un programma reale di riforme, ma con giustizia sociale. Il problema del debito greco sarà sul tavolo negoziale dopo la pubblicazione del rapporto dell’Fmi Domani la Grecia andrà al tavolo negoziale con l’obiettivo di riportare alla normalità il sistema delle banche".

"Da domani l'Europa, il cui cuore batte in Grecia stasera, comincerà a curare le sue ferite, le nostre ferite", ha detto invece Yanis Varoufakis, "I greci hanno detto un coraggioso No a cinque anni di ipocrisia e all’austerità. Il No di oggi è un grande sì alla democrazia. Il No di oggi è un Sì all’Europa democratica. Un Sì alle riforme e un No ai tagli. Siamo pronti a cooperare con i nostri partner, a cercare un terreno comune. Il nostro obiettivo era ed è la ristrutturazione del debito e la fine dell’austerità

"Tsipras lascia andare il paese ad occhi aperti a schiantarsi contro un muro", aveva detto la cancelliera tedesca Angela Merkel poco prima della chiusura delle urne. Più morbida la linea della Francia, con il ministro dell’Economia, Emmanuel Macron, che invita i governi europei a non punire la Grecia: "Qualsiasi sia l’esito del voto dobbiamo riprendere i negoziati politici. Non rimettiamo in scena il Trattato di Versailles. Sarebbe un errore storico schiacciare il popolo greco". Domani la Merkel sarà a Parigi per incontrare François Hollande per studiare il da farsi.

"Faremo tutti gli sforzi possibili per arrivare presto ad un accordo anche nelle prossime 48 ore", ha detto intanto il portavoce del governo Gabriel Sakellaridis alla Tv greca, "Ciò che conta ora per il governo è accelerare tutto il processo perché i greci, a prescindere da come hanno votato, chiedono che ritorni la liquidità e che riaprano le banche". La Banca di Grecia sarebbe già pronta a presentare una richiesta di aumento di liquidità di emergenza attraverso il programma Ela alla Bce, dicono i media, sottolineando che stasera si riuniscono funzionari del ministero delle finanze e della Banca di Grecia.

Già questa sera, insomma, potrebbero ripartire i negoziati. "Con questo risultato il primo ministro ha ricevuto un chiaro mandato dal popolo greco, e cioè di difendere la sua proposta e le sue posizioni", ha detto il portavoce del governo, mentre il capo dei negoziatori greci, Euclid Tsakalotos, assicura che Atene non ha intenzione di emettere una moneta parallela e di uscire dall'euro: "Non penso che ci cacceranno via, siamo pronti a incontrarli già da stasera", ha aggiunto riferendosi ai creditori. I contatti in effetti sono già ripresi, con Tsipras che si è già sentito al telefono coi leader europei, a partire da Hollande, e con Mario Draghi.

Domani ci sarà una conferenza stampa tenuta dallo stesso Draghi, dal presidente della Commissione Jean Claude Juncker, il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem e il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, che ha convocato un Eurosummit per martedì alle 18.

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