Della Valle riporta Tod's in famiglia

Agli azionisti offerta di 40 euro per togliere la società dal listino. Lvmh resterà al 10%

Della Valle riporta Tod's in famiglia

Vent'anni in un giorno. La famiglia Della Valle, che controlla la società con il 63,6% del capitale e il 75,5% dei diritti di voto, ha lanciato un'opa in contanti sul titolo Tod's al prezzo di 40 euro, lo stesso offerto nella quotazione del settembre 2000. Non si tratta, però, di un deprezzamento. I 40 euro sono oggi un premio del 26% a un mese, del 23% a tre mesi, del 6% a 6 mesi", scrive Equita in una nota. Martedì il titolo ha chiuso a 33,42 euro per azione con un calo del 3,02%. E rientrato in contrattazione ieri il titolo ha scambiato sopra il prezzo di Opa chiudendo la seduta a quota 40,20 euro (+20,2%).

Tod's ha toccato quest'anno il suo massimo il 5 gennaio scorso, a quota 51,30 euro per azione. Ma nel 2013 viaggiava a 143 euro. Dopo Atlantia, e aspettando la As Roma ed Exor, un altro pezzo pregiato lascia quindi Piazza Affari.

Su Tod's, da anni, si rincorrevano voci di operazioni straordinarie: cessioni o alleanze. Poi, la mossa a sorpresa del patron accolta comunque con favore dal mercato. Escludendo la quota di Lvmh (10% del capitale e 8% dei diritti di voto, che non è oggetto dell'offerta), l'operazione promossa dalla DeVa Finance (società della finanziaria DIVI) ha per oggetto il 25,5% del capitale, ovvero 8,45 milioni di azioni per un totale di 338,149 milioni di euro. Una mossa che punta a portare la famiglia a raggiungere il 90% delle quote e, conseguentemente, ottenere il delisting dal mercato e l'uscita dalla Borsa.

L'obiettivo ufficiale è quello di "valorizzare i singoli marchi (Tod's, Hogan, Fay, Roger Vivier) posseduti dalla società, dando loro una forte visibilità individuale e una grande autonomia operativa". Con questa strategia i Della Valle punterebbero, quindi a rafforzare il posizionamento dei marchi nella parte alta del mercato della qualità e del lusso. Si ritiene è spiegato ancora nella nota che il perseguimento di questi obiettivi di medio e lungo periodo sia meno agevole mantenendo lo status di società quotata, con le limitazioni derivanti dalla necessità di ottenere risultati comunque soggetti a verifiche di breve periodo. Di conseguenza, Della Valle è determinato a promuovere e sostenere questo progetto, consapevole della qualità della struttura manageriale del gruppo e della comprovata competenza ed esperienza dei suoi artigiani.

Inoltre, attraverso l'offerta riconosceremo agli azionisti l'opportunità di liquidare il proprio investimento in Tod's a condizioni più favorevoli rispetto a quelle che attualmente offre il mercato'', ha assicurato il manager. Ma nel futuro del gruppo ci potrebbe essere anche altro. Se dopo il delisting di Tod's la famiglia Della Valle volesse cedere a terzi le sue quote, il diritto a fare la prima offerta sarà nella mani dell'imprenditore francese Bernard Arnault.

Il patron di Lvmh, che con la sua Delphine ha già il 10% della maison e agisce nell'Opa di concerto con Della Valle, visto che si è impegnato a rimanere al suo fianco. Nel patto parasociale stipulato tra i due, infatti, ci sono le classiche clausole di put & call, per cui è più che plausibile che il futuro della Tod's possa essere francese.

ll rapporto con Bernard Arnault è solido e Diego Della Valle lo ha evidenziato più volte, parlando lo scorso anno dell'attenzione a "eventuali opportunità da cogliere insieme nel futuro". E fino a dire che se la famiglia dovesse un giorno decidere di vendere "sarebbe a Bernard al 100%, sicuro. Abbiamo le stesse idee su lusso e fashion"

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