Volkswagen sapeva che il software era illegale. Intanto anche la Daimler richiama 11mila vetture

Il premier: "Non è una catastrofe ambientale, è uno scandalo e come tale andrà punito"

Volkswagen sapeva che il software era illegale. Intanto anche la Daimler richiama 11mila vetture

Volkswagen ha ignorato per anni gli avvertimenti lanciati da un membro del suo staff e da un fornitore circa il fatto che il software - usato per manipolare i risultati del test di emissione di gas - fosse illegale.

Sono queste le accuse che stanno emergendo dalla stampa tedesca nelle ultime ore. Secondo quanto riferisce Bild am Sonntag, Bosch, fornitore di ricambi auto che aveva prodotto il dispositivo, aveva avvertito il gruppo già nel 2007 sul fatto che questo non fosse legale. Un portavoce Bosch ha ribattuto che la società non può commentare i dettagli, chiamando in causa un accordo di riservatezza con il suo socio d'affari.

Mentre un altro quotidiano, il Frankfurter Allegmein Sonntagsxeitung, anche un impiegato della Volkswagen aveva lanciato un allarme nel 2011, sottolineando che il software poteva rappresentare una violazione della legge. Entrambi gli avvertimenti però, sarebbero stati ignorati dal management.

Il nuovo amministratore delegato di VW, Matthias Mueller, intende fare tabula rasa. "Volkswagen darà luogo a una spietata operazione di pulizia interna per eliminare del tutto i trucchi utilizzati nei test per le emissioni dei propri veicoli. Il gruppo tedesco, scrive Mueller insieme al rappresentante dei lavoratori, Bernd Osterloh "svilupperà e attuerà i più rigidi standard di governance e compliance presenti nell'industria".

Le autorità tedesche nel frattempo stanno facendo pressione sulla casa automobilistica, chiedendo che definisca entro il 7 ottobre un calendario con il quale garantirà che le sue vetture diesel soddisfino le norme nazionale di emissione di gas senza il ricorso a tecnologie truccate.

È confermato intanto lo stop alle vendite in Italia. Ieri Volkswagen ha inviato una lettera a tutti i concessionari Volkswagen, Audi, Seat, Skoda e Veicoli commerciali intimando di sospendere immediatamente "la vendita di tutte le vetture Euro 5, come misura precauzionale in attesa di ricevere ulteriori chiarimenti e dettagli".

Una vera e propria batosta che blocca circa 40mila vetture nei pizzali delle concessionarie e che mette in ulteriori difficoltà i non pochi rivenditori già danneggiati da una crisi del settore senza precedenti che finalmente sembrava risolta dopo quasi dieci anni di perdite. Ma il premier Matteo Renzi, intervenuto da New York, a
margine dei lavori dell'Assemblea generale dell'Onu, la pensa diversamente: "Non sono preoccupato, non temo ripercussioni sulla crescita italiana. Non è una catastrofe ambientale, è uno scandalo e come tale andrà punito", ha osservato.

Intanto un altro produttore tedesco, Daimler, ha scritto a circa 11mila possessori di van Mercedes Sprinter per un update del software collegato al sistema di emissioni, in modo da prevenire

"possibili inconvenienti con autorità e controllori". Lo riporta il Welt Am Sonntag, ma la società replica che il richiamo a partire da giugno scorso "non ha assolutamente niente a che vedere con gli attuali problemi Volkswagen".

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