Da Ecopolis alla Nazionale dei cantanti per cercare di vincere le sfide che contano

Francesca Lojola

Csr è un acronimo che oggi va di moda. Meglio così, se dietro la sigla si celano, subito pronti a palesarsi, i contenuti della responsibilità sociale d’impresa. È un aspetto che la multinazionale Arval declina attraverso l’impegno sui fronti dell’ambiente, della sicurezza e della persona. In quest’ultimo caso, per esempio, con il supporto a iniziative di solidarietà come la Partita del Cuore, ospitata allo stadio Bentegodi di Verona il mese scorso. Protagonista la Nazionale dei cantanti in una sfida all’Italia Mondiale (che schierava tra gli altri i campioni olimpici Stefano Baldini, Yuri Chechi, Domenico Fioravanti e Giorgio Di Centa): l’evento ha raccolto oltre 680mila euro a favore delle associazioni Ail (contro leucemie, linfomi e mielomi), Admo (donatori di midollo osseo) e Abeo (bambini emopatici e oncologici), nonché delle Fondazioni Andriy Shevchenko e Richard Gere For Tibet. «Iniziative come questa - spiega Paolo Ghinolfi, amministratore delegato di Arval - parlano direttamente al cuore di tutti noi, trattando di temi difficili e di persone che necessitano di solidarietà, con il linguaggio gioioso dell’impegno sportivo e con il buon esempio. Inoltre, il gruppo di cui siamo parte, Bnp Paribas, ha sottoscritto il documento dell’Onu per lo sviluppo sostenibile: è quanto sottende all’impegno di Arval in tema di ambiente e sicurezza».
Questo impegno si è concretizzato di recente nel progetto Ecopolis, che ricostruisce una città ideale offrendo un percorso espositivo centrato sulle buone pratiche ecocompatibili e illustrando un ampio novero di soluzioni di mobilità non inquinanti. Da questa iniziativa è scaturito il programma Lombardia Verde, in collaborazione con il Comune di Milano, per incentivare il rinnovo dei veicoli commerciali più anziani con mezzi «puliti», Euro 4 o bifuel, a noleggio.

«Una proposta che punta a togliere dalla strada vecchi furgoni e van che entrano ogni giorno in città e rappresentano, come testimonia una ricerca della Provincia di Milano, una primaria fonte di inquinamento. Sensibilizzare è la parola d’ordine, consci che con l’estate l’attenzione sul tema cala irrimediabilmente, se vogliamo che già da ottobre l’aria sia davvero meno inquinata».

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