Giovanni Buzzatti
Un po per amore dellinsegnamento, un po per la prospettiva di un posto di lavoro che non sarà pagato a peso doro, ma è sicuro. E così torna in auge una delle professioni data in forte declino: il maestro.
La prova, nei numeri. Sono aumentati - e di molto - gli studenti che parteciperanno ai test di ingresso alla facoltà di Scienze della formazione primaria, la laurea che consente di insegnare in asili e scuole elementari. Saranno 898 alla Bicocca, «il 15 per cento in più di un anno fa - racconta Marcello Fontanesi, il rettore dellateneo -. Molti giovani tornano a considerare importante la professione del maestro, è una bella cosa».
E un picco di iscritti si è visto anche alla Cattolica che per la prima volta sarà costretta a selezionare le aspiranti matricole con un test. «Negli anni scorsi se ne presentavano meno dei posti a disposizione, lingresso era automatico, non serviva la prova» racconta il preside, Michele Lenoci. Non basta. «Ci sono 5-600 persone che chiedono di essere ammesse al secondo o terzo anno della facoltà perché hanno già una laurea. Questo genera qualche problema di intasamento, ma prova che Scienze della formazione primaria è richiestissima anche come seconda laurea. Da laureati in Psicologia e Pedagogia ma anche in Scienze politiche e Lettere».
Gli accessi alla facoltà sono decisi dal ministero in base alle esigenze delle scuole, regione per regione. La Bicocca ha a disposizione 400 posti, la Cattolica 450 da dividere tra le sedi di Milano (250) e Brescia (200). La prova per aggiudicarseli si terrà lunedì, in contemporanea in tutta Italia. Lo schema è quello dei test a risposta multipla con quesiti di logica e cultura generale, matematica e scienze, storia delle letteratura e cultura pedagogica e didattica.
Ma perché in tanti vogliono fare il maestro? «Lamore per linsegnamento non spiega del tutto il boom - riprende il preside Lenoci -. La nostra è una laurea quadriennale, una delle pochissime che non ha adottato il modello 3+2. Siamo stati un esempio per altre facoltà, come Giurisprudenza, che hanno deciso di tornare al ciclo unico di studi, abbandonando il 3+2».
Cè poi un fatto più burocratico.
Fare il maestro, così, è tornato di moda.
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