"Da Elettra a Myss Keta. Con loro reinvento le sigle dei cartoon che tutti riconoscono"

Cristina D'Avena nel disco "40 - Il sogno continua" duetta con altri cantanti: "Orietta Berti si ricordava di me allo Zecchino d'Oro". E poi Sanremo: "Io in gara? Con la canzone giusta..."

"Da Elettra a Myss Keta. Con loro reinvento le sigle dei cartoon che tutti riconoscono"

Cristina D'Avena no limits: canta anche con Cristiano Malgioglio.

«Mica pensavo accettasse. Ma che, mi proponi Calimero, sei impazzita?». (lo imita ndr)

Perché?

«Sa, lui è un po' più sofisticato, avrebbe voluto riarrangiare quel brano in chiave latino americana».

E poi?

«L'abbiamo fatta come si deve e piace anche a lui».

Insomma qui si parla di costruzione di un mito. La regina delle sigle di cartoni animati, ossia Cristina D'Avena, ha impiegato 40 anni ma oggi eccola qua: dal 1982 la sua voce si sente ogni giorno in tv e non a caso è l'unica cantante al mondo che sia stata capace di creare una carriera così lunga cantando le sigle dei cartoni animati. A 59 anni, dopo praticamente 56 di carriera, chi la ferma più: è la seconda vita di una cantante che ha saputo reinventarsi senza lasciarsi chiudere nel baule del passato. «Lo spirito è diverso da quando ho iniziato, ma la voglia e la curiosità sono le stesse». A far la differenza è (anche) il suo pubblico fedelissimo che vorrebbe Cristina santa subito. «Per loro, ma non solo per loro, esce 40 - Il sogno continua, il mio nuovo disco di duetti che nella versione deluxe ha tante rarità ritrovate negli archivi della tv». Nel disco ci sono le voci di Orietta Berti, Lorella Cuccarini, Myss Keta, Elettra Lamborghini, Albe, Alfa e, appunto, Cristiano Malgioglio. E in quelle melodie, da Magico Doremì a Pokèmon, c'è la memoria di una generazione cresciuta con i cartoni animati della tivù, che sono stati spesso snobbati dalla critica più chic ma che comunque restano decisive calamite dei ricordi.

Un ricordo ha convinto anche Orietta Berti.

«Sì, si ricordava di avermi visto quando ho cantato il Valzer del moscerino allo Zecchino d'Oro. Avevo tre anni e mezzo, per me è stato il primo passo nel mondo della musica».

Allora perché avete cantato insieme soltanto ora?

«Perché prima non eravamo riuscite a combinare i nostri impegni. Ma non ci ha pensato un minuto prima di accettare il duetto».

Forse con Myss Keta l'abbinamento è meno immediato.

«Io avevo qualche dubbio ma poi tutto ha funzionato molto bene. Myss Keta è un'artista futuristica e, grazie a lei, Hamtaro è diventato super sexy. Molti diranno: ecco il diavolo e l'acqua santa. In effetti non avrei mai pensato che un personaggio così irriverente potesse interpretare una mia sigla».

E invece.

«Ne è nata una canzone tutta da ballare».

Lorella Cuccarini?

«Secondo me ha scelto Magica Doremì perché glielo hanno suggerito le figlie».

Lei dice: Cristina D'Avena mi ha fatto un regalo.

«Siamo nate insieme con la tv degli anni Ottanta, ci eravamo incontrate in varie trasmissioni ma non avevamo mai collaborato e quindi era il momento giusto».

«Mew Mew».

«Elettra Lamborghini».

Ha detto di conoscere a memoria le parole di quella canzone.

«Per forza, le cantava quand'era bambina».

Insieme com'è stato?

«Ci siamo scatenate come matte».

Che sorpresa Cristina D'Avena che duetta con Alfa, rapper nato nel 2000.

«E invece conosceva benissimo Pokèmon. Ci ha fatto pure l'arrangiamento con delle barre inedite».

Oggi si scopre spesso che Cristina D'Avena è arrivata prima.

«Dice che sono una pioniera?».

Talvolta.

«Se è così, l'ho fatto involontariamente».

Dicono che sia stata anche la prima a portare in Italia il «cosplay» (ossia la pratica di indossare un costume che rappresenti un personaggio riconoscibile e interpretarne il modo di agire - ndr).

«Con la serie legata a Licia. Ne sono orgogliosa, lo ammetto».

Forse è il momento di tornare al Festival di Sanremo. Ma in gara.

«Ci ho pensato spesso. Una volta avrei detto di no. Adesso se ci fosse il brano giusto, intendo il brano su misura, perché no?».

Com'è la musica di oggi?

«Tutto è cambiato. Mi posso solo augurare che, prima o poi, torni la nostra musica».

E le nuove sigle tv?

«Nei cartoni animati ci sono meno spazi musicali e le sigle, diciamolo, sono molto meno identificative di prima».

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