Elezioni Usa, tutti contro il favorito Perry Obama: "Non mi preoccupano i sondaggi"

Gli otto candidati alle presidenziali del Partito repubblicano statunitense, che puntano a diventare lo sfidante di Obama nel 2012, si sono nuovamente confrontati in un dibattito trasmesso in diretta dalla Cnn. Michelle Bachmann messa in ombra da Perry e Romney. Guarda il video

Elezioni Usa, tutti contro il favorito Perry 
Obama: "Non mi preoccupano i sondaggi"
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Washington - Nuovo duello in tv tra gli otto candidati che si sfideranno, nelle primarie, per contendere la poltrona della Casa Bianca a Barack Obama. Ormai è sempre più una sfida a due, tra Rick Perry e Mitt Romney, che il presidente stesso, parlando alla Nbc, ha sdoganato come i "più credibili". Tutti si aspettavano una Michelle Bachmann aggressiva e lei non ha deluso le attese. La deputata del Minnesota è partita subito all'attacco: ha preso di mira Perry che vorrebbe usare la mannaia sulle pensioni. Poi è scesa sul personale, accusandolo di essersi fatto finanziare da una società farmaceutica che produce un vaccino contro il papilloma, che potrebbe causare gravi danni alla salute. Perry ha ribattuto a muso duro: "Ho raccolto 30 milioni di dollari, mi offendi se pensi che mi venda per 5000 dollari". E lei ha replicato: "Sono offesa dal fatto che ragazzi come i miei figli sono costretti dal governo a vaccinarsi, senza che lo abbiano scelto". Ma dopo queste scaramucce il dibattito ha visto prevalere Perry e Romney, che hanno incrociato le spade sui temi caldi dell'agenda politica. Oscurando, di fatto, la Bachmann.

Lo scontro si è focalizzato poi su lavoro ed economia: "Avere in mano quattro assi non vuol essere un buon giocatore di poker", attacca Romney alludendo al fatto che Perry deve i suoi successi sull’occupazione alle grandi risorse naturali del Texas, ricco di petrolio. Poi ancora polemica sul tema delicatissimo del Social Security, la previdenza pubblica, che Perry vorrebbe cancellare e Romney solo riformare. Qui il governatore texano ha fatto un piccolo passo indietro. Infatti parlare troppo male delle pensioni in Florida, lo stato più "anziano" d’America, potrebbe essere rischioso: "Voglio dire la verità su un programma che non funziona e non tutela i giovani. Per il futuro voglio migliorare le cose, ma è certo che chi ha la pensione sarà garantito", assicura Perry. Romney però lo coglie in fallo: "Nel tuo libro parli dici che il Social Security viola la Costituzione, non è vero?". Perry, imbarazzato, prova a rilanciare: "Voglio che a gestire la materia siano i singoli stati. La verità è che stai solo cercando di spaventare gli anziani". 

Dopo il duello sui temi più infuocati si è consumato un curioso siparietto. Il conduttore del dibattito, Wolf Blitzer, ha rivolto a tutti i candidati queasta domanda: cosa portereste con voi alla Casa Bianca? "Porterei la first lady più bella e riflessiva che l’America abbia mai visto, mia moglie Anita", ha detto Perry ostentando una proverbiale galanteria. Romney ha detto che porterebbe con sé un busto di Winston Churchill. La Bachmann ha indicato una copia della Costituzione americana, una della Dichiarazione d’indipendenza e del Bill of Rights. Sicuramente più divertenti le risposte degli altri candidati. Newt Gingrich: "Riempirei la Casa Bianca di musica, balli e scacchi per i miei nipotini". Rick Santorum, padre di sette figli non ha avuto scelta: "Aggiungerei una stanza da letto, dove mettere altri letti". L'ultra liberista Ron Paul: "Tanto senso comune e un corso di economia per tanti americani". John Huntsman: "La mia Harley Davidson". Infine l’eccentrico Herman Cain: "Con me porterei un po' di sense of humor, l’America oggi è troppo seriosa". Risposte decisamente per tutti i gusti...

Sarà solo con le primarie, che inizieranno col nuovo anno, che si saprà il nome dello sfidante di Obama. C'è ancora tempo. Ma la sfida si sta accendendo sempre più. I duelli in tv sono solo un aspetto della partita. Importante ma non l'unico. Gioca molto la raccolta fondi e i sostegni (endorsement) pubblici. Guai, per Perry, a pensare di avere già in tasca la nomination... rischierebbe di fare la fine di Howard Dean nel 2004, che dato come favorito da tutti i sondaggi si rivelò poi un flop.

Intanto Obama ostenta sicurezza. "Una delle cose che ho imparato facendo questo mestiere è non preoccuparmi per i sondaggi. Se ci avessi fatto caso non sarei seduto su questa poltrona. Di questi tempi ero 30 punti sotto l’anno in cui correvo per la Casa Bianca". Quindi ha sottolineato che certamente la crisi e la disoccupazione al 9,1 % stanno alimentando un certo scontento nei suoi confronti:  "Quello che è certo è che gli americani stanno attraversando una delle peggiori crisi economiche dai tempi della Grande depressione e sono comprensibilmente impazienti.

A loro l’unica cosa che possa dire è: guardate, tutte le misure che abbiamo preso ci portano sulla buona strada. Se non le avessimo prese, le cose andrebbero molto peggio". Basteranno questa parole a rassicurare gli americani?

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