Riuscito a Massimo D’Alema l’ammaraggio di fortuna sui voli a scrocco a bordo degli aerei della Rothkopf aviation (i pm di Roma hanno chiesto la sua archiviazione per aver viaggiato gratuitamente su aerei di una società che avrebbe distribuito mazzette per aggiudicarsi le tratte) un’improvvisa turbolenza rischia di far precipitare negli abissi giudiziari una società che l’esponente del Pd conosce bene: la Italbroker, citata nelle carte dell’inchiesta di Enav per una «provvista» da 2 milioni di euro a Lorenzo Borgogni di Finmeccanica. Che ai pm l’ha raccontata così: «In cambio del mantenimento della copertura assicurativa che aveva in Finmeccanica mi riconobbe un compenso, dapprima versatomi attraverso il conferimento di una partecipazione nella società e, quindi, in denaro: la somma liquida versatami ammonta a due milioni di euro». I rapporti tra Italbroker e la holding della difesa risalgono a ben prima dell’era Guarguaglini. Precisamente al 1994, quando vince un appalto nei settori infortuni, trasporti e vita. Da allora il contratto è automaticamente rinnovato, senza gare. Il presidente della Italbroker che lavora con le più importanti istituzioni si chiama Franco Lazzarini, amico di vecchia data di D’Alema e del Pd Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria, col quale ha convissuto sotto lo stesso tetto utilizzando pure un’auto dell’amico allorché venne beccato contromano in autostrada. Qualche anno prima, col solito amico al ministero dei Trasporti, l’assicuratore ottiene una consulenza per il brokeraggio delle Ferrovie.
Il presidente della Italbroker - un colosso che gestisce premi per 800 milioni di euro - nega la mazzetta a Borgogni e ammette di aver dato una mano all’associazione di Burlando, Maestrale. In cui compare anche Franco Pronzato, vicino a Bersani, membro del Cda Enac e responsabile del Pd per il trasporto aereo, già socio della Italbroker, arrestato per aver intascato 40mila euro di tangenti dai titolari della compagnia Rotkopf, che poi ha diviso con l’indagato dalemiano Vincenzo Morichini, ex Ad di Ina-Assitalia e fund-raiser della fondazione Italianieuropei. Quest’ultimo, a sua volta, era titolare di un po’ di azioni di Holinvest, società in cui molti bresciani, amici di Emilio Gnutti, avevano investito i profitti della scalata Telecom.
E chi altro c’era in Holinvest? Proprio Lazzarini, amico di Burlando e vicinissimo a D’Alema, e il suo vice in Italbroker, Giancarlo Gardella. Gli incroci si moltiplicano. Nel Cda siede Pino Marzo, compagno d’affari di quel Roberto De Santis (comproprietario della Ikarus di Massimo D’Alema) in Altra Energia, tra i soci ecco Franco Mariani, presente in Interconsult con Pronzato, Marcellino Gavio (il cui nome spunta nel filone Penati) e Alberto Lolli Ghetti, azionista dell’ex finanziaria London Court, nata su iniziativa di De Santis. Di Interconsult, legata a Italbroker, faceva parte anche Gianni Pisani, ex presidente di Sviluppo Genova, a cui è succeduto Pier Giulio Porazza, vicino a Lazzarini e al gruppo Italbroker. Un riferimento a Interconsult e a Pisani spunta nell’informativa della Gdf sui finanziamenti alla fondazione di D’Alema, quale «contributo» per la pubblicità della società Solaris controllata da Italianieuropei. Nella commissione di vigilanza di Sviluppo Genova c’è la toga Fernanda Contri, presidente onorario di Italbroker, componente del comitato di garanzia del presidente del porto di Genova, Luigi Merlo, ex assessore di Burlando.
Il cerchio si chiude. I vertici di Italbroker e Interconsult fanno parte dell’associazione di Burlando. Affari e divertimenti, un tutt’uno. Anni fa Lazzarini viene sfiorato insieme ai dalemiani Morichini, De Santis e Mariani in un’inchiesta sulla prostituzione, qualcosa di simile ai giri delle escort di Tarantini per i quali finiscono intercettati i fedelissimi di Baffino, De Santis, Intini e Castellaneta. Tra i clienti eccellenti del colosso assicurativo spuntano, fra i tanti, Acea e Festival Crociere. Nel cda della prima, siede Andrea Perùzy, segretario di Italianieuropei. Come ha scritto il Fatto, Stefano Giovannini, ad di Italbroker, e componente della Fondazione Nuova Italia di Alemanno, è stato scelto dal primo cittadino per guidare le assicurazioni del Comune che gestiscono il brokeraggio assicurativo di Acea, che prende appalti dal Campidoglio. La seconda rappresenta un crac devastante per la Liguria. Nella carte giudiziarie spuntano somme di denaro destinate a tale Burlando C. e a una donna che si chiama come la madre di Lazzarini (l’interessato parla di omonimia). Nel Cda di Festival Crociere sedeva, oltre a De Santis, anche Raffaele Bozzano, ex presidente e componente del board di Italbroker, nominato dalla Regione Liguria nel cda dell’ospedale Gaslini di Genova.
E che dire della London Court, il cui azionista di maggioranza è stato l’armatore Alberto Lolli Ghetti, anche lui socio di Italbroker, oggi trasformatasi in Link consulting, di casa in Finmeccanica, dove cercavano approdo, via Berlusconi, Tarantini e i suoi amici dalemiani.
Insomma, Italbroker sembra una grande famiglia, che non dimenticò nemmeno di sponsorizzare una squadra di calcio in cui militano vecchie glorie di Genova: la Fia Italbroker, già scudettata nella categoria Uisp over 35. L’allenatore era il presidente della seconda sezione di Corte d’appello di Genova, Mario Torti. In prima squadra giocava anche l’ex procuratore capo Francesco Lalla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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