Ogni generazione ha avuto il suo super eroe e il suo cartone animato cult. E anche ogni continente. Da noi, al femminile, anni fa spopolavano paladine della giustizia come Lady Oscar e il Tulipano Nero. Belle e senza paura, difendevano i deboli dai soprusi. Non è da meno il mondo islamico, dove la beniamina dei più piccoli si chiama "Burka Avenger". È un'eroina come quelle occidentali, ma porta il burqa.
La vendicatrice con il velo integrale è la protagonista del primo cartone animato prodotto in Pakistan, in onda a partire da agosto su Geo Tv. Ma Jiya, spiega il sito di Sky News, non è un'implacabile guerriera armata di spada, bensì un'insegnante pachistana che indossa il controverso abito tradizionale solo quando deve sfidare i suoi nemici: un gruppo di cattivi che vogliono impedire alle bambine di andare a scuola e che somigliano molto ai talebani.
Il programma è un'esplicita condanna dei guerriglieri islamici, che da tempo con attentati e attacchi mirati si oppongono all'istruzione in Pakistan. Le "armi" della vendicatrice sono i libri e le penne, che scaglia contro i suoi antagonisti. Dietro lo show, realizzato nella locale lingua urdu, c'è la popstar britannico-pachistana Haroon Rashid. "L'uso del burqa non è un segno di oppressione - ha detto il cantante -. La protagonista lo usa per coprire la sua identità come fanno gli altri supereroi". Il velo sarebbe stato scelto più che altro per farla somigliare a una guerriera ninja.
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