Attentato a Damasco, ucciso ministro della Difesa

A seguito di una esplosione avvenuta nella sede della Sicurezza a Damasco sono morti il ministro della Difesa, quello dell'Interno e il capo dei servizi segreti militari

Attentato a Damasco, ucciso ministro della Difesa

Un duro colpo è stato inferto dai ribelli al regime siriano. A seguito di un attentato compiuto nella sede della Sicurezza nazionale a Damasco, sono morti il ministro della Difesa Dawoud Rajha (nella foto è il primo a destra), il ministro dell'Interno, Mohammed al-Shaar, e il capo degli 007 Assef Shawkat, vice ministro della Difesa e cognato di Assad. Inizialmente si è parlato di un attentato suicida, con un kamikaze che sarebbe entrato in azione a bordo di un’autobomba che ha colpito l'edificio. Ma secondo fonti di sicurezza di Damasco a provocare l’esplosione sarebbe stata una bomba lasciata prima della riunione da qualcuno "interno" all’apparato di sicurezza e non, quindi, un kamikaze, come riferito dalle fonti ufficiali. Una cosa è certa: nel palazzo nel quale è avvenuto l’attentato le misure di sicurezza sono severissime e la zona vicina a Piazza Rauda, nel quartiere di Abu Roummaneh, vicina alle ambasciate italiana e americana, è una delle più blindate della capitale siriana. Difficile evitare i controlli, tanto che, tra le ipotesi emerse c’è anche quella di un ruolo attivo nell’attentato di un ex body-guard di funzionari vicini ad Assad.

La rivendicazione

L’Esercito siriano libero ha rivendicato l’attacco. Lo riferisce il servizio in arabo dell’agenzia turca Anadolu, spiegando che il gruppo di ribelli sostiene di essere riuscito a piazzare cariche esplosive all’interno dell’edificio. La tv di stato siriana sostiene invece che l’attentato è stato eseguito da un kamikaze.

Si combatte vicino al Palazzo presidenziale

Secondo gli attivisti il quartiere settentrionale di Qaboon è stato bombardato nella notte e stretto d’assedio di nuovo nelle prime ore del mattino, così come la vicina zona di Barzeh. In azione i carri armati e l’artiglieria contraerea del regime. "I cannoni contraerei stanno sparando da Qaboon a Barzeh. Ci sono molte famiglie fuggite per la strada e senza alcun posto dove andare. Vengono da Qaboon e da Barzeh", ha raccontato un attivista, Bassem. Anche nel quartiere centrale di Midan hanno preso posizione tank e cingolati del regime. Scontri sono stati registrati anche nei quartieri meridionali di Asali e Qadam, Hajar al-Aswad e Tadamun, aree a maggioranza sunnita dove vivono anche rifugiati palestinesi.

Il ministro della Difesa era cristiano

Il ministro della Difesa ucciso apparteneva alla piccola comunità greco-ortodossa siriana. Oltre a dirigere il proprio dicastero era vice capo di stato maggiore dell’Esercito e vice presidente del Consiglio dei ministri.

E' stato il primo cristiano nominato a questa carica, fino a prima sempre riservata ad un membro della comunità alawita, a cui appartiene anche il presidente Bashar al Assad. Rajha, che aveva 65 anni, era la più alta autorità cristiana nel governo siriano. Era stato nominato nell’agosto del 2011 in sostituzione del generale Ali Habib, dimessosi per motivi di salute.

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