Il seguente articolo è multimediale: le parti in blu fanno riferimento a video e foto esclusivi.
Simferopoli (Crimea) - L'aeroporto della capitale della Crimea è presidiato da soldati filo russi in tenuta da combattimento. Tutti portano elmetto, mimetica verde, fucile d'assalto e mefisto per non farsi riconoscere. (guarda il video)
Proviamo a chiedere chi sono, ma tirano dritto guardandosi attorno con il dito sul grilletto. Non spiccicano una parola e dallo sguardo si capisce che hanno ricevuto ordine di non aprire bocca. Dall'alba di ieri reparti militari hanno preso il controllo di due aeroporti strategici. Marines della flotta del Mar Nero stanno circondando la guardia costiera ucraina a Sebastopoli «per prevenire che le armi a disposizione della base siano sequestrate da estremisti». I militari di frontiera a Balaclava sono pure sotto tiro di truppe russe. I Berkut, i corpi speciali di polizia usati contro i manifestanti di Maidan, cui Mosca ha concesso ieri il passaporto russo, bloccano l'istmo che collega la penisola della Crimea al resto dell'Ucraina. Secondo il governo di Kiev «all'aeroporto militare di Gvardiiski sono atterrati 13 aerei militari russi, con duemila paracadutisti». Pavel Sheprov della milizia filo russa di Simferopoli smentisce e dichiara a il Giornale: «Abbiamo forze sufficienti sul terreno. Non c'è bisogno di truppe russe russe di rinforzo».
I militari all'aeroporto di Simferopoli non sono miliziani fai da te, ma uomini addestrati e ben equipaggiati con mitragliatrici pesanti. La polizia sembra che collabori. I volontari di «samoobarona», la milizia civile filo russa, crea un cordone attorno ai soldati. Una signora con il trolley accelera per prendere il volo e i taxi rallentano, ma non vengono fermati o controllati. Il blitz sull'aeroporto è scattato dopo l'annuncio del nuovo presidente rivoluzionario dell'Ucraina, Turchynov di essere pronto a volare su Simferopoli in mano ai filo russi. I soldati in assetto da combattimento non hanno mostrine, bandiere, gradi o segni di riconoscimento. Non si capisce se sono i fanti di marina dell'810° reggimento anfibio di stanza a Sebastopoli, base della flotta russa del Mar Nero. Oppure soldati ucraini in Crimea, che hanno voltato le spalle al governo rivoluzionario di Kiev.
Cinquanta chilometri più a sud pure l'aeroporto militare di Bilbek è presidiato. (guarda il video) In mezzo alla strada, davanti al cancello d'ingresso della base, è messo di traverso un grosso camion militare. Soldati in assetto da combattimento con le stesse uniformi senza mostrine viste a Simferopoli tengono la posizione. Arriva un ufficiale per impartire ordini con un colbacco nero, che assomiglia molto al tipico copricapo dei graduati della flotta russa. A Bilbek è stato segnalato l'arrivo di una decina di elicotteri di Mosca compresi quelli d'attacco, Hind Mi 24. Dentro la base, però, sventola ancora la bandiera ucraina.
A cento metri dal camion messo di traverso la milizia civile filo russa ferma tutti ad un posto di blocco con cavalli di frisia. Maxim è un ragazzetto di 20 anni con il poncho mimetico e l'elmetto in testa, che non dorme da giorni. «Ci hanno mobilitato da Sebastopoli. Non posso dirvi nulla sui soldati - spiega con gli occhi verdi che brillano - Ma sto facendo il mio dovere per evitare che in Crimea ci sia un'altra Maidan». Il riferimento è alla piazza di Kiev dove è scattata la rivolta anti russa. Sulla strada del ritorno troviamo una colonna in sosta di camion della flotta russa diretta verso la capitale. Quando un ufficiale si accorge che stiamo filmando cerca di prendere la telecamera. Poi ci lascia andare. (guarda il video)
A Simferopoli il nuovo capo del governo locale, Volodimir Konstantinov, è stato nominato da un parlamento occupato da commando filo russi. Secondo lui il presidente deposto, Yanukovich, è ancora «il capo dello Stato in carica». Kiev ha destituito il comandante delle forze armate, l'ammiraglio Yuriy Ilyin, ma il quartier generale della Marina ucraina, che potrebbe guidare la controrivoluzione è a Sebastopoli.
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