Siria, Bonino denuncia: "Ritardo inaccettabile sulle armi chimiche"

Per ora si sono mosse solo due navi. Nessun carico ha raggiunto il porto di Gioia Tauro. Ma i russi assicurano che Assad rispetterà le scadenze

Siria, Bonino denuncia: "Ritardo inaccettabile sulle armi chimiche"

"Alcuni sostengono che il regima frena, altri che la strada non è sicura: io credo siano tutte e due le cose". Da Beirut, dove ha incontrato questa mattina il presidente libanese Michel Suleiman, il ministro degli Esteri Emma Bonino ha denunciato la lentezza con cui sta avvenendo il trasferimento delle armi chimiche siriane.

I movimenti avvengono "con il contagocce", ha detto la Bonino, associandosi agli appelli lanciati nei giorni scorsi tanto dall'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche quanto dagli Stati Uniti.

Se l'Opac ha evitato di distribuire colpe, chiedendo semplicemente una maggiore continuità nella preparazione delle navi che salpano dal porto siriano di Latakia, il Segretario di Stato statunitense, John Kerry ha invitato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, a mettere pressione agli alleati siriani, definendo "inaccettabile" il ritmo tenuto finora.

Dalla Siria a Gioia Tauro

Finora sono state caricate soltanto due spedizioni di agenti chimici. La prima, da 16 tonnellate, il 7 gennaio. La seconda il 27 dello stesso mese. Le navi che hanno preso a bordo il materiale - secondo quanto ha scritto la Reuters - dovrebbero tornare a Latakia fino a quando saranno a pieno carico.

Al momento nessun carico ha raggiunto la Calabria, dove le navi transiteranno per trasbordare il proprio contenuto sulla porta-container statunitense Cape Ray, in un'operazione che non dovrebbe richiedere più di 48 ore. Gli agenti saranno poi distrutti in acque internazionali. In giornata un primo sopralluogo dell'Opac nel porto di Gioa Tauro.

"C'è una certa irritazione", ha spiegato da Beirut il ministro Bonino, facendo presente che le navi danesi e norvegesi sono "bloccate a Cipro per caricare solo uno o due container per volta" e "tutto questo anche ai danesi e ai norvegesi costa".

Un carico entro il primo marzo?

Il ministro degli Esteri ha poi aggiunto che "la scadenza del primo marzo" per un maxi-carico "è possibile", dando credito a quanto assicurato nei giorni scorsi dalle autorità russe. Entro domani, secondo quanto stabilito in un primo momento, dovevano essere spostate tutte le 1.200 tonnellate dell'arsenale chimico.

Se i Paesi occidentali lamentano un'eccessiva lentezza, anche il presidente siriano, Bashar al-Assad, ha da fare le sue rimostranze. In un'intervista concessa alla France Press ha chiesto

538em;">equipaggiamenti aggiuntivi per la messa in sicurezza degli agenti chimici, che devono raggiungere il porto di Latakia. Pretese che - ha detto la Bonino - "sembrano eccessive".

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