Per buona parte della sua vita Lady Diana avrebbe considerato il Natale un ostacolo da superare. Sia in compagnia della famiglia reale, sia da sola dopo la separazione da Carlo, la principessa non sarebbe quasi mai riuscita a vivere il periodo festivo con serenità. In particolare gli orari perfettamente scanditi, le celebrazioni e le tradizioni secolari del Natale di Sandringham sarebbero sempre stati un peso per lei. Ne avrebbe avuto quasi paura. La sua giovane età, il carattere poco incline al rispetto pedissequo delle consuetudini, la scarsa solidarietà dei reali nei suoi confronti e uno schiacciante senso di solitudine avrebbero contribuito a trasformare un momento di gioia in un incubo da cui uscire il prima possibile.
“Sorridere e sopportare”
Lady Diana “odiava” trascorrere il Natale a Sandringham con la royal family, ha rammentato Andrew Morton, autore del libro “Diana. Her True Story in Her Own Words” (1992. In generale le Feste non sarebbero mai state il suo periodo preferito dell’anno. Nell’ultimo episodio del podcast “The Sun’s Royal Exclusive Show”, citato dal People, la biografa Ingrid Seward ha rivelato che l’insofferenza della principessa verso gli immutabili riti natalizi dei Windsor era tale da spingerla a cercare una via di fuga il prima possibile: “Diana aveva l’abitudine di congedarsi dopo il pranzo. Quando davvero le cose non andavano affatto bene doveva temere queste Feste di Natale con la royal family”. Addirittura “voleva sempre e talvolta ci riusciva, andare solo in chiesa e scappare anche prima del pranzo”. Una versione dei fatti confermata a Marie Claire UK anche dall’ex maggiordomo Paul Burrell, il quale ha dichiarato che per la principessa il Natale con i Windsor era come “una pentola a pressione”, ma “doveva sorridere e sopportare”, perché “sapeva che era il suo dovere”. Nonostante ciò “voleva fuggire non appena poteva…lì vi erano importanti personalità che non riusciva a tollerare”.
“Un purgatorio”
Nel 2021, quando uscì il film “Spencer”, in cui è stato rievocato il Natale del 1991 e i fatti che portarono alla separazione tra Carlo e Diana, l’ex guardia del corpo della principessa, Ken Wharfe svelò al People degli aneddoti molto tristi: “[Lady D] si chiudeva in cucina, trascorrendo il tempo con lo chef o con persone come me, nella speranza di far passare il tempo e tornare a Londra”. Per lei il Natale con la royal family “era un purgatorio”. Nel libro “The Royals” (1997), di Kitty Kelley, anche il suo parrucchiere, Richard Dalton, confermò: “La principessa detestava andare a Sandringham per Natale. Mi disse che c’era un freddo gelido e il pranzo doveva finire entro le tre”, perché l’intera famiglia doveva riunirsi davanti alla televisione a guardare il discorso della Regina. “Diana disse che era un’esibizione”. Questa inquietudine, però, non emerse a Sandringham e nemmeno dopo il matrimonio con Carlo. Era già presente nell’animo di Diana. Le Feste con la Regina avrebbero riacuito ed esteso un malessere che affondava le radici nell’infanzia di Lady D e che l’avrebbe accompagnata fino alla fine della sua vita. Se vogliamo davvero comprenderne le ragioni, dobbiamo tornare indietro nel tempo, per la precisione al Natale del 1967.
In guerra per l’affidamento dei figli
“Il Natale è sempre stato uno dei momenti peggiori per Diana…le ricordava la partenza di sua madre”, ha scritto la guaritrice e amica della principessa Simone Simmons nel suo libro “Diana. The Last Word” (2017). Come hanno riportato Phil Craig e Tim Clayton nella biografia “Diana. Story of a Princess” (2001), i genitori di Diana, già separati (il divorzio arrivò nel 1969), iniziarono a farsi la guerra per la custodia dei quattro figli. All’epoca la famiglia viveva a Park House, nella tenuta di Sandringham (Norfolk), dove la principessa del popolo venne al mondo. Vi abitò fino al 1976, quando suo padre ereditò la più nota Althorp House. Secondo la ricostruzione di Vanity Fair UK Frances Ruth Roche, madre di Diana, avrebbe voluto portare con sé a Londra i bambini più piccoli, cioè Diana e il fratello Charles, dopo le Festività, ma l’ex marito riuscì a batterla sul tempo e a ottenerne la custodia definitiva. Frances, citata dalla biografa Sally Bedell Smith nella sua opera “Diana in Search of Herself” (1999), raccontò: “I tribunali erano chiusi per Natale e non potevo fare niente…Ero sconvolta”.
Tristi ricordi
Diana aveva solo sei anni quando vide la madre andare via per sempre. “Sedeva silenziosa in fondo alle scale di fredda pietra nella sua casa nel Norfolk, aggrappandosi alla ringhiera di ferro battuto, mentre tutt’intorno a lei c’era un inesorabile trambusto“, ha riportato Andrew Morton nel volume “Diana. Her True Story in Her Own Words” (1992). La futura principessa osservò impotente Frances “varcare i cancelli di Park House e uscire dalla sua vita”. Questo evento la segnò per sempre, potremmo anche dire che, in qualche modo, l’avrebbe traumatizzata. John Spencer, il padre di Diana, cercò di compensare quest’assenza, soprattutto a Natale, con regali costosi che i figli più piccoli potevano scegliere direttamente dal catalogo di Hamleys, un grande negozio di giocattoli di Londra. Il calore di una famiglia, le attenzioni amorevoli, però, sono un’altra cosa e questo i bambini lo intuivano benissimo: spesso, infatti, il conte Spencer spediva i figli a Sandringham per le vacanze. “Odiavamo così tanto…il fatto di doverci andare”, ricordò Diana di fronte a Morton. “L’atmosfera era sempre molto strana quando eravamo lì e io tiravo calci a chiunque provasse a farci partire, ma papà insisteva…”.
Il “permesso” di scartare i regali
Il Natale nella splendida Althorp House, dimora da 90 stanze che appartiene alla famiglia Spencer dal 1508, non fu diverso. Diana dovette sopportare la presenza dell’odiata matrigna Raine e dei suoi modi, a quanto sembra, piuttosto stravaganti. A tal proposito Andrew Morton ha rivelato: “Natale ad Althorp con Raine era una commedia bizzarra…[La matrigna] presiedeva all’apertura dei regali come [fosse] un cronometrista invadente. Ai bambini era permesso aprire il regalo che lei indicava e solo dopo che aveva guardato l’orologio per dare il via libera e strappare via la carta”. Fu proprio Raine, menzionata sempre da Vanity Fair UK, a rivelare lo stato d’agitazione che aveva travolto Diana nel Natale del 1980, in attesa che Carlo le facesse la proposta di matrimonio: “È molto triste. È nel parco, sta passeggiando da sola e piange perché Carlo non si è ancora fatto avanti”.
“Un’estranea”
Il resto è storia, come si dice. Carlo e Diana si sposarono il 29 luglio 1981. Cinque mesi dopo la principessa era a Sandringham, per trascorrere il suo primo Natale con la royal family. Nel suo libro Morton ha sottolineato che all’epoca Lady D era già incinta del principe William, che sarebbe nato il 21 giugno 1982. Nonostante le “nausee mattutine”, ha specificato Vanity Fair UK, Diana si diede da fare per cercare dei regali per i suoi parenti. Pensieri ricercati e costosi. A quanto pare la giovane ignorava la consuetudine dei Windsor di scambiarsi doni divertenti, spesso sopra le righe ed economici. Così la sua delusione fu grande quando diede alla principessa Anna un bellissimo maglione di cachemere e, in cambio, ha ricordato il Sun, ricevette un porta carta igienica. Non è chiaro per quale motivo la principessa non venne avvertita in tempo. Ad Andrew Morton confessò: “La tensione era alta…Feci tutti regali e Carlo firmò le cartoline d’auguri. [Fu] terrificante e spiacevole. Nessun comportamento chiassoso, molta tensione, atteggiamenti sciocchi, battute stupide che gli estranei troverebbero strambe, ma i membri [della famiglia] comprendevano. Di sicuro ero un’estranea”.
“Giù dalle scale”
Proprio durante il Natale del 1981 accadde qualcosa di gravissimo, rivelato da Morton al documentario “Diana Confidentiel (2022): “Quel Natale [Diana] era incinta e litigò violentemente con il marito Carlo. In seguito alla discussione, disperata, si è lanciata giù dalle scale”. Lady D rimase in terra molte ore, finché non la trovò, per caso, Elisabetta II. “Per fortuna né la madre né il bambino subirono danni”.
La bilancia
C’era una cosa che la principessa proprio non sopportava: la consuetudine dei Windsor di pesarsi all’arrivo a Sandringham e al momento di andare via, per vedere se hanno gradito i sontuosi pasti e, di conseguenza, sono ingrassati. Una stravaganza, ha spiegato l’Express, che risalirebbe a Edoardo VII. Niente più di uno scherzo che per Diana rappresentava un vero supplizio, una tortura psicologica che le procurava una grande ansia, dati i suoi disturbi alimentari. Non sappiamo se la tradizione venga rispettata ancora oggi.
Natale con William e Harry
Lady Diana non si ribellò al tradizionale Natale a Sandringham soprattutto per i figli. L’unica cosa che le interessava era garantire a William e Harry delle Feste tranquille e felici: “Il fine settimana prima di Natale tutti e tre scomparivano nel salotto, da lì si potevano sentire gridolini e risate”, ha dichiarato un insider ad Us Weekly. Una volta, ha invece svelato Paul Burrell a Marie Claire UK, la principessa avrebbe fatto al suo primogenito un regalo “audace”: “Di sicuro Diana era una persona spiritosa”, a quanto sembra si divertiva a “mettere in imbarazzo i figli. Un anno William ha avuto [in regalo] un calendario di donne nude. Sua madre voleva farlo arrossire e funzionò”.
“Sempre sola”
Dopo il naufragio del matrimonio con Carlo, nel 1992, Lady Diana non era più la benvenuta a Sandringham. Rimase ad Althorp con il fratello Charles, mentre i figli rimasero con il padre, ma la mancanza dei ragazzi pesò come un macigno: “Andò a letto presto, triste e in lacrime”, disse un insider al Mirror. Nel 1993 e nel 1994 la Regina concesse alla principessa di tornare nel Norfolk, ma ormai era chiaro a tutti, in primo luogo proprio a Diana, che la royal family non tollerava più la sua presenza. Così il Natale, per lei, si trasformò in una sequenza ininterrotta di ore e di giorni tutti uguali, solitari, angoscianti senza William e Harry. In un certo senso Diana si era sempre sentita sola anche tra i Windsor, durante le celebrazioni natalizie, ma negli ultimi anni della sua vita sperimentò la solitudine più cupa. “Alla Vigilia di Natale mi chiamava ed era sola”, disse un suo amico a Tina Brown, per il suo libro “The Diana Chronicles” (2007), citato dal People. “Ogni volta che parlavamo, si trattava di tattiche. Cosa fare dopo”. L’ex chef reale Darren McGrady aggiunse, come riportato dall’Express: “Era sempre piuttosto triste lavorare per la principessa il giorno prima di Natale. William e Harry erano a Sandringham e [lei]…da sola”.
“Pillole per dormire”
Le Festività del 1995 furono le più difficili. Simone Simmon, citata da Vanity Fair UK, sostiene che quando Diana chiese ai figli cosa volessero per regalo, si sentì rispondere “che mamma e papà tornino insieme”. Sarebbe scoppiata a piangere: quella era, forse, l’unica cosa che non poteva dare ai piccoli William e Harry. La royal family l’aveva ormai esclusa del tutto, furente anche a causa dell’intervista concessa alla Bbc nel novembre di quell’anno.
La principessa “prese un certo numero di pillole per dormire, in modo da affrontare la giornata” di festa. Anche nel 1996 Lady D rimase sola, dopo aver congedato lo staff affinché passasse le Feste in famiglia. Quello fu il suo ultimo Natale.
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