La mano dell'attentatore non è ancora nota. Lo ha ricordato ieri il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama: le indagini sull'attacco alla maratona di Boston vanno avanti, ma al momento le certezze non sono molte.
Quello che è certo è che si è trattato di un atto di terrorismo. Lo ha detto l'inquilino della Casa Bianca, in un briefing rivolto alla stampa. Quello che invece non si sa è dove cercare la mano omicida. Le piste da seguire sono molte. Se si tratti di terrorismo internazionale (magari di stampo quaedista), interno o del gesto di un singolo squilibrato non è ancora chiaro. Emergono però nuovi dettagli, dall'utilizzo di una pentola a pressione per almeno una delle due esplosioni all'identità della terza vittima dell'attacco.
LEGGI: Pentole a pressione come ordigni rudimentali
GUARDA: Obama in conferenza stampa: "Non ci facciamo spaventare"
GUARDA: Esplosioni alla maratona di Boston - Il mistero dell'uomo sul tetto
Nell'attacco alla maratona più antica degli Stati Uniti sono rimaste uccise tre persone. Di questa notte la notizia dell'identificazione dell'ultima persona di cui ancora non si conosceva il volto. Si tratta di una giovane cinese, specializzanda alla Boston University, che si trovava vicino al traguardo con alcuni colleghi.
Insieme alla ragazza, sulla cui identità la famiglia ha chiesto discrezione, sono rimaste vittime delle esplosioni altre due persone. Martin Richard, otto anni, attendeva l'arrivo del padre, impegnato nella maratona. Krystle Campbell, 29enne di Medford, a poche miglia da Boston, si trovava al traguardo per aspettare l'arrivo di un amico, ora in ospedale con ferite gravi.
MONTICELLO/BLOG: Martin, 8 anni. Aspettava il padre maratoneta
VADO DI CORSA/BLOG: Boston come le Torri Gemelle
Ieri sera è stato ritrovato il congegno elettronico che ha scatenato l'esplosione degli ordigni sul traguardo della gara. Durante la giornata - ha annunciato la CNN - il coperchio di una delle pentole a pressione è stato trovato in cime a un edificio non lontano dal traguardo.
Nella notte è di nuovo tornata alla ribalta l'ipotesi della pista araba, già formulata dal New York Post immediatamente dopo l'attentato. A parlare di tre sauditi in arresto DEBKAfile, sito di intelligence israeliano. La fonte, va detto, non è sempre attendibile. Al momento le autorità statunitensi non hanno aggiunto molto a quanto dichiarato ieri da Barack Obama.
Tra le piste emerse dopo l'attacco anche quella di un attentato al governatore del Massachusetts, democratico di colore particolarmente attivo sul fronte dei diritti civili.
La CNN ha rilanciato la tesi di un battitore solitario - citando alcune fonti vicine alle indagini -. Secondo il Wall Street Journal gli ordigni potrebbero essere stati confezionati vicino al luogo dell'attacco. Prepararli in anticipo avrebbe fatto rischiare un'esplosione durante il trasporto.twitter: @ACortellari
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.