Funerali di Ariel Sharon, chi ci va, chi non ci va e perché

Per andare a rendere omaggio a Nelson Mandela si sgomitava, per presenziare al funerale dell'ex premier israeliano decisamente meno

Per andare a rendere omaggio a Nelson Mandela si sgomitava, per presenziare al funerale di Ariel Sharon decisamente meno. A Johannesburg Barack Obama non aveva perso l'occasione di scattare foto un po' frivole di se stesso in mezzo agli altri grandi del mondo, facendo storcere il naso alla consorte (che forse avrebbe preferito che tra quei grandi non vi fosse l'avvenente premier danese) e a quanti pensano che a una cerimonia funebre si convengano atteggiamenti più composti. A Gerusalemme, Obama ha preferito inviare il suo vice Joe Biden, e anche a livello internazionale di capi di Stato e di governo quasi non se ne vedranno. Pure l'Italia si adegua. Stavolta, a differenza di un mese fa in Sudafrica, niente premier e niente presidente della Camera con relativo codazzo istituzionale e non solo. A rappresentare il nostro governo alle esequie dell'ex premier di Israele ci sarà più modestamente un viceministro degli Esteri, Marta Dassù.

Profilo basso insomma, a significare una certa disapprovazione rispetto al curriculum del defunto. Quanto sussiego mal dispensato verso un Paese che ha tanto da insegnare, ma al quale va molto di moda impartire lezioni. Anche da parte di chi farebbe meglio a guardare tra i propri amici politici, prima di parlare.

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