Conforme all'islam o lapidata? Ecco le cosce a prova di sharia

"Libertà o Islam?". Parte la campagna di sensibilizzazione contro gli abusi dei musulmani. Ma lo stilista Louboutin s'infuria: "Non usate le mie scarpe nello spot"

Lo spot dell'associazione belga "Femmes contre l'islamisation"
Lo spot dell'associazione belga "Femmes contre l'islamisation"

Braccio di ferro tra la maison francese Louboutin e l'associazione belga "Femmes contre l'islamisation". Al centro della polemica la campagna di sensibilizzazione per difendere i diritti delle donne, troppo spesso calpestati dai fedeli musulmani. Lo spot immortala le bellissime gambe di una donna di spalle in minigonna nera. Ai piedi le famosissime decolléte dalla suola rossa firmate da Louboutin. Ma la campagna dell'associazione belga vicina all'estrema destra ha scontentato lo stilista francese convinto che lo scatto possa penalizzare il suo marchio.

Il manifesto ideato da "Femmes contre l'islamisation" riprende i tratti del fotoprogetto virale della studentessa canadese Rosea Lake per denunciare il sessismo. Nella nuova pubblicità l'associazione belga indica la lunghezza della gonna "accettabile" dalla sharia islamica e le nudità poco o per nulla gradite dagli occhi dei musulmani. Così si va da "conforme al Corano" a "lapidazione". Lo slogan della campagna di sensibilizzazione è chiarissimo: "Libertà o Islam?". Secondo l'agenzia Belga, la modella sarebbe Anke Van dermeersch, ex Miss Belgio che è poi diventata senatrice per il partito di estrema destra Vlaams Belang.

Secondo Christian Louboutin, la campagna potrebbe danneggiare l'immagine delle calzature di lusso famose in tutto il mondo. Proprio per questo, lo stilista francese ha chiesto con urgenza al Tribunale di Anversa di vietare la diffusione delle immagini e che il materiale venga immediatamente distrutto.

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