Tuta bianca e occhiali scuri, trasportato da un'ambulanza. Hosni Mubarak, ex rais egiziano deposto dalla Primavera araba, si è presentato così - questa mattina - all'accademia di polizia del Cairo. È entrato nell'aula bunker, allestita per ospitare il processo d'appello suo e dell'ex ministro dell'Interno Habib el Adly. Ma in tribunale non ci è rimasto molto.
Accusato dell'uccisione di oltre 800 manifestanti egiziani, Mubarak aveva presentato a gennaio l'appello contro la sentenza a vita a cui lo aveva condannato il tribunale di primo grado. La prima udienza del suo "processo bis" si è però risolta in fretta. Il presidente della Corte d'assise del Cairo, Mustafa Hassan Abdallah, ha rinunciato a presiedere il processo, motivando la sua scelta con un forte "imbarazzo" nel dover giudicare sulla questione.
Sono stati gli avvocati delle famiglie delle vittime a chiedere la ricusazione del giudice, lo stesso che ha deciso l'assoluzione degli imputati nel caso sulla "battaglia dei cammelli", tra gli episodi più cruenti dei giorni della rivoluzione. In quell'occasione sostenitori di Mubarak, arrivati in piazza Tahrir in sella a cavalli e cammelli, attaccarono i manifestanti e provocarono 11 morti e centinaia di feriti.
Secondo alcuni commentatori fu in quell'occasione che parte dell'opinione pubblica si sposto dalla parte della Primavera.Dopo la rinuncia di Mustafa Hassan Abdallah, toccherà alla Corte d'Appello stabilire chi dovrà giudicare l'ex rais.
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