Gb, è guerra aperta ai manichini oversize

Governo britannico contro i manichini dalle taglie abbondanti: "Fanno passare l'obesità come normale"

Gb, è guerra aperta ai manichini oversize

I manichini "abbondanti", che da qualche anno si vedono nelle vetrine, avevano l'obiettivo di far sentire a proprio agio quelle persone che, per qualche chilo in più, nei canoni di bellezza non si ritrovavano proprio. Ma adesso, secondo la consulente governativa per la salute pubblica, Dame Sally Davies, la situazione potrebbe cambiare. Secondo la ricercatrice, i manichini obesi non servirebbero a fare sentire a proprio agio quelli che sono sovrappeso, quanto a far passare l'idea che l'obesità sia una cosa "normale", da cui molti sono affetti ma che nel concreto non incide poi così tanto nella vita.

A suo dire, "sono già molte le persone con qualche chilo in più che non riconoscono di essere sovrappeso", e che quindi rischiano di accettare la loro forma fisica senza curarsi dei possibili problemi che l'obesità potrebbe portare. L'idea della Davies è foraggiata da uno studio condotto su un campione di adulti inglesi, secondo i quali il 52% delle donne e il 30% degli uomini con un peso in Gran Bretagna non riconoscono di avere un problema, perché cercando il mondo di essere "politicamente corretto" nei loro confronti, si finisce col pararsi gli occhi di fronte ad un problema di una gravità assolutamente consistente. All'abitudine di esporre manichini over-size, poi, si sommerebbe - secondo la Davies - una tendenza sempre più diffusa dei produttori di abiti a realizzare capi più larghi, corrispondenti a una determinata taglia scritta sull'etichetta, per dare a molte donne la soddisfazione di vestire una taglia "s" o "m".

Ma il risultato sarebbe unicamente quello di ribaltare completamente una delle credenze più diffuse sulla moda: verrebbe intesa non più come la ricerca di un canone di magrezza e bellezza - spesso sicuramente eccessivo -, ma piuttosto come una "complicità" della stessa, facendo passare l'obesità come normale. Le statistiche sembrano dare voce al pensiero di Davies: in Gran Bretagna infatti, il 25% degli adulti soffrono di obesità, a testimoniare che il problema c'è, e si vede.

Proprio a causa di questo, la stessa consulente governativa ha lanciato una crociata contro gli zuccheri e i dolciumi tanto amati dagli inglesi, proponendo una "sugar tax" per diminuire la diffusione di dolci, bevande frizzanti zuccherate, smoothies e succhi di frutta.

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