Tempi duri, tempi di crisi. Meglio non pensarci, anzi berci su. Non è certo un consiglio, quello di rifugiarsi nell'alcool, ma ciò che si evince dalla crescita esponenziale del consumo di whisky, il popolare Scotch, in tutto il mondo. Incremento tale da destare la preoccupazione da parte dell'industria di non reggere il passo con la domanda. E da attirare investitori ormai a secco (almeno di sbocchi).
Secondo la Scotch Whisky Association le esportazioni totali hanno raggiunto i 4,2 miliardi di sterline. Anche grazie all'espansione del mercato in Cina, Asia meridionale e Sud America. Con il rischio, in futuro, di carenze temporanee di prodotto e aumenti dei prezzi.Così a Londra ora si punta proprio sullo Scotch: la Diageo, colosso che rappresenta la più importante impresa mondiale sul mercato degli alcolici e tra le cento aziende con la maggior capitalizzazione in Borsa, ha deciso - racconta il quotidiano The Guardian - di investire un miliardo di euro per aumentare la produzione e l'imbottigliamento di whisky scozzese e puro malto.
La strategia della multinazionale del liquore con sede a Londra - famosa per il Johnny Walker (il più venduto al mondo) e per Bell e Guinness tra le birre - si concentrerà su quello che viene dichiarato come il business più solido dei prossimi anni. L'indirizzo dalla società era chiaro fin dal 2002, da quando aveva deciso di cedere Burger King e Haagen Dazs per concentrarsi sul mondo dei superalcolici.
Il mega-investimento prevede la costruzione di una nuova distilleria di malto, l'ampliamento delle distillerie di whisky già esistenti e l'aumento l'attuale capacità di imbottigliamento. Circa la metà del miliardo di sterline sarà legato al valore in contanti del whisky che deve «maturare» per la futura vendita e diffusione: si stima che avrà bisogno di 500 milioni di sterline in capitale liquido per coprire lo stock nei prossimi cinque anni. I restanti 500 milioni di sterline saranno invece investite nella nuova distilleria e in strutture. E per assumere altri 100 dipendenti. Da qui al 2017, secondo l'azienda, sono previsti ulteriori 500 posti di lavoro creati in altri settori dell'economia.
Il gruppo, nato dalla fusione nel 1997 di due imprese britanniche, la GrandMet e Guinness PLC di cui fa parte anche Louis Vuitton, ha registrato nel 2011 una crescita del fatturato legato allo Scotch del 50 per cento negli ultimi cinque anni per 3 miliardi di sterline .
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