Washington-Pyongyang: la tensione resta alta. La Corea del Nord ha trasportato sulla costa orientale un missile a medio raggio. Dalle analisi fatte potrebbe trattarsi di un vettore Musudan, capace di coprire 4.000 chilometri e quindi di raggiungere Guam. Ci sono anche la capitale del Texas, Austin, e la capitale delle Hawaii, Honolulu, tra i possibili target dell’attacco nucleare contro gli Usa minacciato dalla Corea del Nord. Si tratta di due obiettivi strategici per Pyongyang non solo perchè probabilmente raggiungibili dalla gittata dei loro missili ma anche per quello che rappresentano.
La Casa Bianca ha chiesto alla Corea del Nord di porre fine alle minacce, dopo che il regime di Pyongyang ha ulteriormente enfatizzato la sua retorica bellica dicendosi pronto a colpire con le armi nucleari gli Stati Uniti. "La Corea del Nord deve fermare le sue minacce provocatorie e conformarsi agli obblighi internazionali", ha dichiarato la portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza, Caitlin Hayden. La Casa Bianca non si è fatta intimorire dalla minaccia di un attacco nucleare dalla Corea del Nord e ha risposto definendola "un’intimidazione inutile". Attraverso le parole di Caitlin Hayden, la portavoce del pricipale organo di difesa nazionale, il National Security Council, gli Stati Uniti hanno fatto sapere che è stata "l’ennesima di una lunga serie di provocazioni che servono solo a isolare la Corea del Nord dalla comunità internazionale, minando i suoi obiettivi di sviluppo economico". Hayden ha poi aggiunto che Pyongyang "dovrebbe concentrarsi sul rispettare le regole internazionali" piuttosto che continuare con le minacce. La reazione di Washington si è fatta sentire poche ore dopo la notizia dello spostamento, da parte degli Stati Uniti, di missili difensivi nella base militare dell’isola di Guam, nel Pacifico, per tenersi pronti a un eventuale attacco a fianco della Corea del Sud.
Tra gli obiettivi che potrebbero essere presi di mira dalla Corea del Nord potrebbero esserci appunto la capitale del Texas e la capitale delle Hawaii. Se Honolulu è la città natale del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, Austin ospita una grossissima fabbrica di chip della sudcoreana Samsung. Il gigante sudcoreano Samsung dal 1996 ha concentrato sulla capitale del Texas 13 miliardi di dollari di investimenti, trasformando la città del Lone Star State nel secondo più grande produttore di processori dopo Intel, tanto da farle guadagnare il soprannome di nuova Silicon Valley. Anche il governatore del Texas, Ric Perry ha sottolineato come i coreani si rendano conto della rilevanza economica della capitale del suo stato. "Quello che è accaduto in Texas negli ultimi 10 anni - ha detto - ha trasformato Austin in un epicentro tecnologico ed economico.
La Corea del Nord si rende conto dell’importanza di Austin per tutta l’America così come tutti i ceo e gli imprenditori che si stanno spostando in massa in Texas". Tra gli altri possibili obiettivi, figurano le più prevedibili Los Angeles, con le sue icone Hollywood e Disneyland, e Washington.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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