La stampa internazionale si è inchinata ai suoi piedi. Lo celebra, gli regala articoli e copertine, lo paragona ai grandi del passato. Da quando si è insediato a Palazzo Chigi, Mario Monti è diventato una star mediatica. "L'anti-Berlusconi", "L'uomo che può salvare l'Europa" e, ultimo in ordine di apparizione, "Monti come la Thatcher".
Il Wall Street Journal, che a pochi giorni dalla formazione del governo non aveva lesinato dubbi sul "tecnocrate", adesso paragona il premier italiano alla Thatcher, grazie alla riforma del mercato del lavoro che il governo intende perseguire nonostante l’opposizione del sindacato.
"Se a Roma sarà risparmiato il destino recentemente toccato ad Atene, segnatevi questa settimana come il momento della svolta", scrive il Wsj, aggiungendo che "in Italia ci vuole coraggio per sfidare i sindacati, e non solo coraggio politico. Dieci anni fa l’economista Marco Biagi fu ucciso da terroristi di sinistra per il suo ruolo nella realizzazione di una riforma del mercato del lavoro".
Il quotidiano americano definisce le leggi sul lavoro in Italia "le più restrittive del mondo occidentale", l’articolo 18 "totemico" e rimarca il fegato di Monti anche per la decisione di affrontare il Parlamento senza procedere con un decreto legge, considerandolo "un gesto politicamente coraggioso", perché "riforme durature e coronate da successo non possono essere ottenute per decreto ma
dimostrando che hanno il consenso popolare".Inoltre, secondo il Wall Street Journal, Monti ora ha "la rara opportunità di educare gli italiani sulle conseguenze di un no alla riforma".
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