Com'era facilmente prevedibile Mosca non estraderà Edward Snowden, la "talpa" del Datagate, perché negli Stati Uniti c’è la pena di morte: lo ha detto Dmitri Peskov, portavoce di Putin."Lo stesso Snowden, per sua sincera convinzione o per qualche altra ragione, si ritiene un difensore dei diritti umani, un combattente per gli ideali della democrazia e della libertà dell’uomo, lo riconoscono anche le ong russe per la difesa dei diritti dell’uomo e quelle estere. Per questo si ritiene impossibile estradare Snowden ad un paese come gli Usa dove viene applicata la pena di morte", ha spiegato Peskov. In precedenza Mosca aveva ricordato che comunque non esiste alcun accordo con gli Usa in materia di estradizione.
Snowden si trova ancora nella zona transiti dell’aeroporto di Mosca. Inizialmente aveva chiesto asilo anche alla Russia ma ha cambiato idea dopo che Putin ha condizionato la sua accoglienza alla fine delle rivelazioni contro gli Usa. Snowden si trova in una sorta di "limbo" da domenica 23 giugno, quando su un volo Aeroflot arrivò da Hong Kong. Ha chiesto asilo politico a 15 Paesi. Il sito Wikileask scrive invece che la richiesta è stata presentata ad una ventina di paesi.
La Norvegia mette le mani avanti
La talpa ha chiesto asilo, tra gli altri paesi, anche alla Norvegia ma Oslo fa sapere che difficilmente potrà essergli concesso ma solo per ragioni procedurali. "Inviare una richiesta di asilo dall’estero non è consentito. Può essere fatto solo sul territorio norvegese.
Secondo le normali procedure la sua domanda sarà respinta", ha spiegato il vice ministro norvegesedella Giustizia Paal Loenseth. In precedenza il ministero degli Esteri aveva riferito di aver ricevuto la richiesta da Snowden via fax dall’ambasciata a Mosca nel pomeriggio di ieri.
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