Siria, le forze di Assad prendono il controllo della città di Qusair

Nelle mani dei ribelli da oltre un anno, sarebbe caduta definitivamente durante la notte. I ribelli accusano Hezbollah e danno la colpa a un "arsenale enorme" dei lealisti

L'emittente libanese Al Mayadeen mostra la torre dell'orologio a Qusair. In cima sventola la bandiera lealista
L'emittente libanese Al Mayadeen mostra la torre dell'orologio a Qusair. In cima sventola la bandiera lealista

A oltre un anno dall'occupazione da parte delle milizie ribelli, la città siriana di Qusair è tornata nella mani dell'esercito regolare. Posizione strategica, vicino al confine con il Libano, è caduta dopo un'offensiva durata settimane. Le forze di Bashar al-Assad, affiancate dai miliziani libanesi di Hezbollah, hanno ripreso il comando questa notte.

I ribelli hanno spiegato in un comunicato, inviato alla Reuters, di avere dovuto cedere davanti a un "enorme arsenale e alla mancanza di rifornimenti", puntando il dito anche sullo "sfacciato intervento di Hezbollah". L'offensiva che ha portato alla caduta di Qusair - hanno spiegato i libanesi alla stessa agenzia - è stata condotta alle prime ore del giorno e si è conclusa con la fuga degli uomini dell'opposizione.

I ribelli hanno criticato aspramente la comunità internazionale, tacciata di ipocrisia per non avere appoggiato le forze contrarie ad Assad nel loro impegno a Qusair. L'opposizione ha rifiutato di partecipare al processo che porterà alla riunione internazionale di Ginevra, se prima non avrà garanzia sulla ritirata di Hezbollah e degli iraniani, che forniscono supporto a Damasco, e sulle dimissioni del presidente Assad.

Il ribaltamento della situazione ha

per entrambe le parti un significato preciso. La città si trova su un corridoio che collega la capitale Damasco con un'area a maggioranza alawita, setta minoritaria sciita di cui fa parte la famiglia del presidente Assad.

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