Lo scandalo Datagate si allarga. Dopo le tensioni tra Usa e Germania, adesso - secondo il sito Cryptome (una sorta di antenato di Wikileaks) - la National Security Agency ha messo il naso, anzi l'orecchio, in Italia. Si parla di 46 milioni di telefonate spiate tra il 10 dicembre 2012 e l’8 gennaio 2013. Più precisamente: 46 milioni di “metadati” telefonici (numero di telefono chiamato, identità del ricevente e del chiamante, durata della telefonata). Lo stessa attività di spionaggio è stata realizzata anche in Spagna, in base a quanto scrive El Mundo. Il tutto emerge da un'analisi del programma della Nsa "Boundless Information", rivelato per prima a giugno dal britannico Guardian.
Un conto è lo spionaggio, altra cosa è il monitoraggio. Gli 007 italiani gettano acqua sul fuoco e invitano a prendere con le molle la notizia lanciata dal sito Cryptome.
Molto probabilmente, spiegano all’Intelligence italiana, ci si trova di fronte a dati, diffusi tra l’altro da un sito non ufficiale, che fa confusione tra intercettazioni di colloqui telefonici e attività di monitoraggio sulle quali, infatti, potrebbe essere esercitata un’attività di controllo che scatta, quando, ad esempio comunicando su facebook o altri canali online, si utilizzano parole sospette per la sicurezza. In questo senso ci sono accordi tra Italia e Usa che certo non prevedono attività di spionaggio ma di prevenzione per la sicurezza nazionale o internazionale.
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