Il presidente Usa, Barack Obama, ha annunciato di aver avuto un colloquio telefonico con il leader iraniano, Hassan Rohani. "Quella con il presidente iraniano Hasan Rohani è stata la prima comunicazione tra i nostri due Paesi dal 1979: è indicazione che stiamo andando verso il superamento delle difficoltà affrontate nel corso della storia. Credo ci siano le basi per una soluzione" della questione del nucleare, ha spiegato il presidente in conferenza stampa, aggiungendo che "la strada per un accordo importante sarà difficile ma questa è l'unica opportunità per fare progressi con il nuovo governo iraniano".
Si è tratta di un annuncio tanto inatteso quanto "scenografico", visto che Washington e Teheran non intrattengono rapporti diplomatici dal 1980, sulla scia della rivoluzione islamica, e sono in contrasto sulla controversa questione del programma nucleare che la repubblica islamica porta avanti come simbolo della propria sovranità. Rohani, che si è insediato lo scorso mese dopo aver beneficato del sostegno dei riformisti, ha moltiplicato le aperture verso l’Occidente, dopo le infuocate diatribe - e la retorica antiebraica - che avevano caratterizzato la politica del suo predecessore, l’ultraconservatore Mahmoud Ahmadinejad.
Se all'estero la telefonata tra i leader dei due Paesi ha sollevato gli entusiasmi di molti, la reazione in Iran è stata meno univoca.
Al suo ritorno, il presidente Rohani è stato accolto da un gruppo di sostenitori, ma anche da dimostranti riuniti all'aeroporto di Teheran. Un centinaio di studenti ha lanciato scarpe e uova contro l'auto dove viaggiava il presidente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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