Tolosa, ecco com'è stato incastrato il killer

Il presunto killer aveva risposto a un piccolo annuncio su internet utilizzando il computer di suo fratello. La traccia Ip di quella connessione è stata decisiva per risalire al suo nome, comparando le informazioni fornite da un concessionario di moto, insospettitosi per le strane richieste di un cliente

Tolosa, ecco com'è stato incastrato il killer

Come hanno fatto gli agenti della polizia a individuare il presunto killer di Tolosa? Decisiva è stata la traccia che il giovane 24enne ha lasciato collegandosi a Internet (indirizzo Ip) collegandosi dal computer di suo fratello, per rispondere a un annuncio pubblicato sul sito Leboncoin.fr. L'annuncio era stato fatto dalla prima vittima del killer, il sottufficiale dei parà Imad Ibn-Ziate, assassinato l'11 marzo. Sarebbe stato attirato sul luogo del delitto dopo l'avvio di una trattativa, nata proprio su internet, per l'acquisto di una motocicletta.

Incrociando le informazioni legate alla connessione internet con quelle fornite da un concessionario di moto, gli inquirenti sono arrivati a Mohammed Merah. L’uomo è accusato di aver ucciso tre soldati in due agguati domenica e giovedì scorso a Tolosa e Montauban e di aver ucciso lunedì un adulto e tre bambini in una scuola ebraica di Tolosa. "Fin dall’omicidio di Montauban abbiamo collaborato con la polizia", ha raccontato a Le Figaro il concessionario, Christian Dellacherie, a cui erano state chieste informazioni relative allo scooter usato dall’assassino.

Scooter dipinto di bianco

Dopo l’agguato compiuto davanti alla scuola lo scooter del killer era stato ridipinto di bianco. Il concessionario si è ricordato della richiesta fattagli da un suo cliente. Quest’ultimo, infatti, aveva dipinto di bianco lo scooter e chiesto come fare per disattivare il "tracker", il dispositivo elettronico antifurto utilizzato per localizzare i veicoli. I dipendenti della concessionaria, però, si sono rifiutati di fornire indicazioni a tale riguardo. Insospettitosi Dellacherie ha informato la polizia, spiegando che si trattava di un cliente occasionale che frequentava la concessionaria fin dall’età di 14 anni.

Il nome di nome era già emerso in una ricerca negli archivi della polizia e dei servizi sui simpatizzanti Jihadisti nella regione. Intanto gli inquirenti avevano esaminato le risposte ad un annuncio che il primo soldato ucciso aveva messo su Internet per vendere la sua moto. La vittima, Imad Ibn Ziaten, aveva detto di essere un militare. E fra le risposte, lunedì ne era stata trovata una il cui indirizzo Ip portava al computer appartenente alla madre di Merah, ma utilizzato dal fratello.

Da quel momento tutti i membri della famiglia sono stati intercettati. Ieri il sospetto è stato individuato in una palazzina di Tolosa e nel pomeriggio è stato decisa l’operazione di attacco. Poi, alle 3 di notte circa, è scattato il blitz.

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